Con il Decreto PA 2023, il Governo introduce una Riforma contenente moltissime novità e nuove regole per i concorsi pubblici al fine di rendere le Assunzioni per la pubblica amministrazione più veloci e snelle per aumentare il numero dei dipendenti pubblici per colmare le carenze di organico negli enti locali, nazionali e regionali, nell’articolo vediamo quali sono tutte le principali novità, regole e quando entreranno in vigore i nuovi cambiamenti.
Decreto PA Concorsi Pubblici, Novità e Nuove Regole in arrivo
Con il Decreto PA 2023 il governo introduce una Riforma strutturale per il funzionamento dei concorsi pubblici valido per tutti coloro che vogliono lavorare per la pubblica amministrazione a tutti i livelli, sulla presentazione del Decreto Legge PA 2023 è intervenuto anche il ministro Paolo Zangrillo il quale ha illustrato alcuni dei principali obiettivi della Riforma.
A regime il Decreto Legge PA consentirà di concludere i concorsi pubblici nell’arco di 6 mesi dalla sua pubblicazione, quindi addio a procedure pubbliche che durano anche anni, l’obiettivo è velocizzare l’intero iter dei concorsi pubblici anche grazie alla digitalizzazione che negli ultimi mesi ha contribuito notevolmente nello snellimento della presentazione delle domande, che oramai sono tutte online.
Al momento sono ancora diverse le misure che sono in via di definizione per questo sarà necessario un nuovo passaggio al Consiglio dei Ministri prima che la Riforma dei Concorsi Pubblici diventi pienamente operativa, il Governo per accorciare i tempi e nell’ottica di concludere entro il 2026 i progetti del PNRR, alcune misure sui concorsi pubblici sono state inserite nel Decreto PA ed entreranno in vigore subito dopo che il testo diventerà legge con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (entro giugno 2023).
Ma vediamo ora nel dettaglio quali saranno le principali novità introdotte e con cui dovranno confrontarsi i futuri candidati.
Nessuna prova orale per i concorsi con figure non apicali
Una delle novitò che il Decreto PA 2023 introduce è l’eliminazione delle prove di esam orali per tutti i concorsi pubblici con figure professionali non apicali, ma su questo aspetto va fatta una precisazione, il Decreto legge prevede che fino al 31 dicembre 2026 i concorsi possono prevedere per i profili non apicali (es. funzionari) lo svolgimento solo della prova scritta fino alla fine del 2026.
Cosi facendo non viene eliminata la prova orale in tutti i concorsi, ma verrà data l’opportunità – e spetterà all’Amministrazione che bandisce il concorso decidere – di optare per una procedura selettiva che prevede solo la prova scritta (e non quella orale), a cui si aggiunge l’eventuale prova preselettiva.
Assunzioni nella PA più veloci con nuove regole di indonietà
Altra novità riguarderà i tempi delle Assunzioni nella pubblica amministrazione, come abbiamo specificato in precedenza uno degli obiettivi della Riforma è quello di velocizzare le assunzioni, secondo i dati forniti dal Ministero solo per il 2023 si prevedono oltre 150mila persone per sostituire coloro che andranno in pensione.
Per poter raggiungere questi numeri è necessario introdurre una serie di novità che consentano di velocizzare l’intero processo di assunzione nella pubblica amministrazione, il decreto prevede che devono essere considerati idonei i candidati collocatisi, nella graduatoria finale, entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi.
In caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del lavoratore intervenute entro 6 mesi dall’assunzione, l’Amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria (articolo 1-bis, comma 1, lettera a), punto 2 del Decreto PA convertito in Legge).
Concorsi Pubblici Unici le novità
Il Decreto PA 2023 introduce novità anche per i concorsi pubblici unici, ecco le novità in arrivo:
- il personale di FormezPA, dalla data di entrata in vigore del decreto convertito, può essere impiegato anche per la costituzione dei comitati di vigilanza nell’ambito dei “concorsi unici”, ovvero quelli banditi dalla Commissione RIPAM (articolo 1-bis, comma 1, lettera a, punto 1);
- gli inserimenti possono essere organizzati su base territoriale. Nello specifico, il testo stabilisce che chi partecipa a un concorso pubblico, anche se bandito su base nazionale, potrà scegliere la Regione per cui partecipare e potrà concorrere solo per quel territorio. Eventuali spostamenti da un ambito territoriale all’altro saranno possibili solo nel caso in cui in una regione non vi siano abbastanza candidati idonei. Per coprire i posti mancanti però potranno essere reperiti solo candidati utilmente collocati nella graduatoria della regione confinante.
Assunzioni PA in arrivo incentivi per i Giovani
Altra novità prevista dal Decreto PA 2023 è l’arrivo di incentivi per le assunzioni di giovani nella pubblica amministrazione, in particolare si prevede la possibilità di assumere giovani laureati con contratto di apprendistato o attraverso apposite convenzioni, studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area dei funzionari.
Queste assunzioni con queste condizioni potranno essere effettuate:
- fino al 31 dicembre 2026;
- nel limite del 10% delle loro facoltà assunzionali.
Al termine naturale dei contratti l’assunzione potrà diventare a tempo indeterminato nei seguenti casi:
- se l’assunzione rientra nei limiti assunzionali della PA interessata;
- se il candidato è in possesso dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego;
- se il candidato ha ottenuto una valutazione positiva del servizio prestato.
Altre Novità in arrivo
Il decreto pa 2023 prevede anche altre novità, vediamo di seguito quali sono:
- fino al 31 dicembre 2026, le amministrazioni potranno stipulare convenzioni non onerose con le università per l’individuazione, di studenti di età inferiore a 24 anni, che abbiano concluso gli esami previsti dal piano di studi, da assumere a tempo determinato con contratto di formazione e lavoro. Il personale assunto sarà inquadrato nell’area dei funzionari. Alla scadenza dei contratti, in presenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato, il rapporto di lavoro si trasformerà in tempo indeterminato nei limiti delle facoltà assunzionali;
- Per gli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale, è prevista una riserva pari al 15 per cento dei posti nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigenziale nelle p.a., negli enti locali e nelle aziende speciali. Se la riserva non può operare integralmente o parzialmente, perché dà luogo a frazioni di posto, tali frazioni si cumulano con le riserve relative ai successivi concorsi per l’assunzione di personale non dirigenziale banditi dalla medesima amministrazione;
- Prevista la possibilità per il settore pubblico e privato di identificare, oltre alla quota già riservata dalla normativa vigente per l’assunzione obbligatoria di soggetti appartenenti alle categorie protette, ulteriori riserve;
- Estendere a 36 mesi il periodo massimo di aspettativa non retribuita concesso ai dipendenti pubblici anziché i precedenti 12 mesi;
- Aumenta la soglia demografica da 5.000 a 15.000 abitanti entro la quale i Comuni possono beneficiare dell’impiego a tempo pieno di dipendenti provenienti da altre Pubbliche Amministrazioni, purché autorizzati dall’Amministrazione di provenienza.
Decreto PA 2023, quando in vigore le Novità?
Molti si chiedono da quando entreranno in vigore le novità previste dal Decreto PA 2023, ebbene tutte le novità entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che ancora non è avvenuta, al momento il decreto sta completando i sui passi politici e istituzionali.
Ricordiamo inoltre che il Decreto PA 2023 blindato dalla fiducia posta dal Governo, diventerà Legge a tutti gli effetti solo dopo il passaggio al Senato che deve avvenire – pena scadenza del Decreto – entro il 21 giugno 2023.