L’INPS fa sapere che è in arrivo un maxi Conguaglio per chi percepisce l’Assegno Unico per il mese di Giugno 2023, ma non solo sono in arrivo anche delle decurtazioni sull’importo per molte famiglie, l’INPS indica anche i numeri, per quanto riguarda il conguaglio spetterà circa a 512.000 famiglie mentre per quanto riguarda le decurtazioni interesseranno circa 378.000 famiglie, ma vediamo nel dettaglio i motivi del conguaglio e delle decurtazioni e quali saranno le cifre.
Conguaglio Assegno Unico Giugno 2023, in arrivo aumenti e decurtazioni
L’INPS dal mese di maggio 2023 ha introdotto dei nuovi meccanismi di ricalcolo per l’assegno unico, questi nuovi meccanismi nel corso del mese di maggio hanno anche provocato dei ritardi nei pagamenti, infatti sono moltissime le famiglie italiane che hanno ricevuto in ritardo il pagamento mentre in alcuni casi sarebbe proprio saltato l’accredito di maggio.
L’INPS fa sapere che le nuove modalità di ricalcolo dell’Assegno Unico interesseranno nel complesso 900.000 famiglie italiane, per 512mila famiglie si tratta di assegno più ricchi: si parla di un totale di circa 140 milioni di euro in più da parte dell’Inps, ovvero in media 272 euro a famiglia, mentre per altri 378 mila nuclei è prevista una restituzione totale di 15 milioni di euro, ovvero una riduzione dell’assegno per ogni famiglia di 41 euro in media.
Al momento non sono ancora note le modalità di ricalcolo che saranno note solo a partire dal 10 giugno effettuando l’accesso al sito INPS con Spid o carta di identità elettronica.
Con la pubblicazione di una nota l’Inps ha fatto sapere che queste rielaborazione si sono rese necessarie per poter adeguare in maniera automatica gli importi dell’assegno unico, come previsto dall’ultima legge di Bilancio 2023, ecco alcune delle cause che hanno portato al ricalcolo degli importi percepiti:
- variazioni della DSU;
- liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza, il cosiddetto premio alla nascita, sulla base del valore dell’ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
- maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, tenuto conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita;
- importi liquidati sulla base di valori di Isee del nucleo familiare dichiarati, che risultano incoerenti con i dati in possesso dalla Struttura Inps territorialmente competente a seguito di accertamenti;
- conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’Isee 2022, eventualmente effettuate dai Centri di assistenza fiscale (CAF) successivamente al 31 dicembre 2022;
- eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore;
- rideterminazione degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili;
- ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo;
- ricalcolo degli importi dell’assegno unico per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo Isee del minore;
- importi riconosciuti con riferimento alle domande di Assegno unico presentate antecedentemente al 30 giugno 2022, con ISEE presentati entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo, ovvero 50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni.