Pensioni Luglio 2023, Pagamento, Aumenti e Quattordicesima

Dal 1 Luglio 2023 al via il pagamento delle Pensioni INPS del mese di Luglio, con il Cedolino INPS di questo mese ci sarà anche il pagamento della Quattordicesima (per alcuni pensionati) ma anche aumenti per alcune tipologie di pensioni, in questo articolo vediamo quali sono le date e il calendario dei pagamenti in Posta e Banca, vedremo chi percepisce la Quattordicesima e quali sono gli aumenti previsti sulle Pensioni di Luglio.

Pensioni INPS Luglio 2023, Pagamento, Aumenti e Quattordicesima

La “quattordicesima” è un termine che fa riferimento a un bonus annuale erogato in Italia ai pensionati. Inizialmente, il termine “quattordicesima” si riferiva all’importo di una mensilità aggiuntiva di pensione che veniva corrisposta ai pensionati nel mese di dicembre, oltre alle tredici mensilità standard che ricevono durante l’anno.

Tuttavia, è importante notare che le disposizioni relative alle pensioni possono variare nel tempo e sono soggette a modifiche da parte del governo o delle istituzioni competenti. Pertanto, potrebbero esserci cambiamenti nella legislazione o nella politica pensionistica che possono influenzare la natura e l’entità della quattordicesima.

È consigliabile consultare le fonti ufficiali, come l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) o altre istituzioni competenti, per ottenere informazioni aggiornate e precise sulla questione.

Non tutti i pensionati hanno diritto alla Quattordicesima 2023, ma solo coloro che hanno superato la soglia dei 64 anni che hanno un reddito complessivo fino a un massimo di 2 volte il trattamento minimoannuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (di 567,94 euro, che salgono a 576,45 euro con la rivalutazione straordinaria si raggiungono per gli infra75enni e 600 euro per gli ultra75enni).

Per conoscere dettagliatamente tutti i requisiti per la ricezione della quattordicesima consigliamo di leggere il messaggio n. 2549 del 20 giugno 2017. poichè i requisiti sono molteplici per tanto consigliamo di leggere tutti i dettagli riportati sul sito INPS

Ricordiamo quali sono le pensioni che non sono soggette al pagamento della quattordicesima 2023:

  • pensioni interessate da sostituzione Stato o rivalsa Enti locali;
  • trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati;
  • pensioni della ex SPORTASS.

L’importo della quattordicesima varia, oltre che in base al reddito, anche in base all’importo mensile della pensione e agli anni di contributi. L’aumento di luglio dovuto dalla quattordicesima potrebbe quindi andare da 366 a 655 euro.

Pensioni Luglio 2023, Aumenti, Pagamento e Quattordicesima

Tra le principali novità riguardanti il pagamento delle pensioni di luglio 2023 c’è sicuramente il pagamento della Quattordicesima ma non per tutti i pensionati, l’aumento degli importi  per le pensioni minime previsto dalla Legge di Bilancio 2023 e le trattenute e conguagli, per quanto riguarda le date di pagamento si partirà da sabato 1 luglio 2023 per tutti coloro che hanno accreditata la pensione in Poste, mentre per coloro che percepiscono la pensione in banca il pagamento è previsto per il 3 luglio visto che le banche il sabato sono chiuse.

Ma vediamo ora nel dettaglio il calendario dei pagamenti previsto da Poste Italiane per tutti i pensionati che hanno la pensione accreditata su conto corrente, postepay evolution o libretto postale:

Iniziali del cognomeDate di pagamento
Dalla A alla BSabato 1° luglio (mattina)
Dalla C alla DLunedì 3 luglio
Dalla E alla KMartedì 4 luglio
Dalla L alla OMercoledì 5 luglio
Dalla P alla RGiovedì 6 luglio
Dalla S alla ZVenerdì 7 luglio

Ricordiamo che presso gli sportelli automatici ATM presenti all’esterno degli Uffici è possibile prelevare fino a 60o euro al giorno evitando cosi di fare le file all’interno degli uffici.

Pensioni Minime, Aumenti con il Cedolino di Luglio 2023

Quando si parla di pensioni minime si fa riferimento a tutti i pensionati che percepiscono importi di pensione minimi garantiti dalla legge, si tratta di importi pensionistici che hanno lo scopo di garantire una vita dignitosa attraverso l’integrazione di quanto accumulato in base ai contributi versati durante l’attività lavorativa.

Le integrazioni pensionistiche entrano in vigore quando il calcolo dei contributi versati dal cittadino sono pochi o quanto meno non sono sufficienti per garantire un importo minimo vitale di pensione.

Il governo è intervenuto con l’ultima legge di bilancio 2023 proprio sull’importo delle pensioni minime INPS aumentandolo di fatto a 600 euro al mese, come abbiamo ricordato in precenza gli aumenti dovevano entrare in vigore già dal 1 gennaio 2023 ma per diversi motivi questi aumenti entreranno in vigore solo con il pagamento della pensione di luglio 2023 compreso il pagamento degli arretrati da gennaio a giungo 2023.

Questo incremento, del 6,4% per gli over 75 vale per il 2023 e il 2024 e si somma ad una rivalutazione straordinaria dell’1,5 % – in aggiunta alla perequazione ordinaria – concessa al trattamento minimo a prescindere dall’età. Il risultato è un assegno di circa 600 euro per gli over 75 e di 572,20 euro di pensione minima per tutti (l’anno scorso era pari a 525,38 euro).

Ricapitolando, queste sono le novità in vigore solo nel 2023:

  • un aumento a circa 600 euro delle pensioni minime per chi ha più di 75 anni dal cedolino di luglio 2023, compreso di arretrati come vi spieghiamo in questo articolo;
  • una rivalutazione straordinaria dei trattamenti minimi, a prescindere dall’età, che nel 2023 saranno rivalutati del 120% – ossia del 7,3% + 1,5% (il 20% di 7,3%). In sostanza, si tratta di una rivalutazione integrale, con le regole di cui vi parliamo in questo articolo, a cui si aggiunge un 20% del totale in più.

Gli importi delle pensioni minime nel 2023 sono:

  • 572,20‬ euro al mese per tutti i percettori di pensioni minime con età inferiore a 75 anni;
  • 599,82 euro al mese per i percettori di pensioni minime con età dai 75 anni in su.

Pensioni luglio 2023: trattenute e conguagli

Con il cedolino di Luglio 2023 ci saranno anche delle trattenute e dei conguagli, sono previste:

  • addebito IRPEF mensile,
  • ritenute IRPEF
  • addebito addizionale comunale a titolo di acconto
  • trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2022.

Queste trattenute, infatti, sono effettuate nell’anno successivo a quello a cui si riferiscono, e sono spalmate in 11 rate mensili.

Ricordiamo che  tutte le pensioni di invalidi civili, le pensioni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono queste trattenute fiscali.

Ci saranno poi, per alcuni pensionati l’eventuale conguaglio relativo all’anno 2022, infatti lo scorso febbraio 2023 l’Inps ha effettuato le operazioni di verifica tra l’ammontare delle ritenute operate e l’imposta effettivamente dovuta sull’ammontare complessivo delle somme corrisposte nel corso dell’anno d’imposta 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti.

Nel caso di conguaglio a debito, per i pensionati con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18mila euro e debito IRPEF di importo superiore a 100 euro si procederà a recuperare il debito d’imposta rateizzandolo mensilmente sulle prestazioni pensionistiche in pagamento con rate di pari importo, fino a un massimo di 11 rate.