Qualche mese fa il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli aveva lanciato l’idea di utilizzare lo Smartphone in classe durante le ore di lezione come strumento didattico, la proposta del Ministro fin da subito non è stata accolta in maniera estremamente positiva, soprattutto dagli addetti ai lavori secondi cui lo Smartphone in classe sarebbe solo un elemento di distrazione e di disturbo per gli alunni che avrebbero ancora più difficoltà nel seguire le lezioni.
Proprio nei giorni scorsi sul tema si è espresso anche l’Istituto INDIRE il quale ha condotto un’indagine sul tema i cui dati indicano che l’uso dello smartphone durante le lezione non è un’idea positiva, secondo i 3.500 intervistati l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) in classe è “associato in maniera inversa” ai risultati ottenuti nel problem solving collaborativo.
Ciononostante il Ministro dell’Istruzione va avanti con la sua proposta e in una nota diffusa al termine di un incontro del Gruppo di lavoro istituito presso il Miur, ha dichiarato che saranno pronte entro gennaio le proposte per l’uso virtuoso’ di smartphone e tablet a scuola a fini didattici: «La tecnologia è parte integrante della nostra vita. Valutiamo come può diventare alleata di un’istruzione di qualità».
Il gruppo di lavoro avrà il compito di analizzare quali potrebbero essere le influenze di strumenti digitali ai fini didattici e sui processi di apprendimento, un compito non certo facile la cui decisione farà sicuramente molto discutere in un senso o nell’altro, entro il mese di Gennaio 2018 il gruppo di lavoro terminerà il proprio studio e presenterà tutte le proposte frutto di dibattito e ricerca sul tema, il gruppo principale di lavoro verrà inoltre affiancato da un altro gruppo che si occuperà della mappatura delle metodologie didattiche innovative, e che si riunirà oggi, 27 novembre 2017.