Sono giorni frenetici per il tema Pensioni, Governo e Sindacati in questi giorni si sono più volte incontrati per discutere delle novità riguardanti le Pensioni, dagli incontri intercorsi tra le parti sono emerse diverse novità che riguarderanno i lavoratori prossimi alla pensione dal 2018 in poi, nell’articolo vedremo quali sono le ultime notizie e novità sulle pensioni di oggi lunedi 27 novembre 2017.
Una delle proposte avanzate dal governo nei confronti dei sindacati è quella riguardante la sospensione del prossimo adeguamento biennale della speranza di vita che verrà sospeso per 15 categorie di lavoratori considerati gravosi, le undici dell’Ape sociale più altre quattro categorie tra cui agricoli, marittimi, pescatori e siderurgici, nonchè degli addetti ai lavori usuranti e notturni di cui al Dlgs 67/2011.
Per le altre categorie di lavoro ad oggi non sono previsti benefici di alcun genere, dal 2019 l’età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni, sia per le donne che per gli uomini, mentre per la pensione anticipata si potrà raggiungere con i 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e a 42 anni e 3 mesi per le donne.
Sul versante delle deroghe si discuterà dell’istituzione di una Commissione tecnica al fine di studiare la possibilità di realizzare nuove stime sull’aspettativa di vita legate alle mansioni lavorative svolte, nel progetto dovrebbero essere coinvolti Inps, Inail, Istat e i ministeri del Lavoro, dell’Economia e della Salute.
I sindacati premono, ma l’intenzione del governo è resistere. Per Palazzo Chigi l’offerta è già un bel passo in avanti rispetto all’attuale legislazione. Insomma, è piuttosto improbabile che ci si possa muovere dallo schema delle 15 categorie. Margini per il negoziato comunque ci sono, ma non è detto che non sia necessario un nuovo incontro tra le parti.
Uscite incentivate fino a 7 anni per gli esuberi delle grandi aziende
Altra novità riguarda poi gli esuberi dei lavoratori dalle grandi aziende, in questo caso ci sarà un aumento del periodo di accompagnamento alla pensione che salirà da 4 a 7 anni nei casi di eccedenza di personale in imprese con più di 15 dipendenti per ristrutturazione aziendale anche in funzione degli adeguamenti alla nuova era “digitale” e della “robotica”. I costi sono interamente a carico delle aziende.