Lavorazione Assegno Unico su RDC Agosto 2023, Ultime Notizie

Lavorazione Assegno Unico su RDC Agosto 2023, Ultime Notizie – Molti beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono in attesa anche del pagamento dell’Assegno unico del mese di Agosto 2023, i precettori del reddito ricevono infatti sulla Carta RDC anche l’Assegno Unico Universale per i figli minori a carico, nell’articolo vedremo le date di pagamento ma anche le ultime novità per i precettori del reddito a cui è stato sospeso il susssidio poichè dovranno effettuare alcune operazioni per continuare a percepire l’Assegno Unico.

Lavorazione Assegno Unico su RDC Agosto 2023, Ultime Notizie

Recentemente l’INPS ha pubblicato il calendario dei pagamenti dei mesi restanti del 2023, vediamo nel dettagli quali sono le date previste per ogni mese compreso agosto 2023:

  • 18, il 19 e il 21 agosto 2023.
  • 15, 18, 19 Settembre 2023;
  • 17, 18, 19 Ottobre 2023;
  • 16, 17, 20 Novembre 2023;
  • 18, 19, 20 Dicembre 2023.
Nonostante queste siano le date dei pagamenti previste per il pagamento dell’Assegno Unico l’INPS ricorda che il pagamento per chi percepisce il reddito di cittadinanza possono avvenire anche gli ultimi giorni del mese, quindi coloro che non hanno ricevuto ancora il pagamento sulla carta rdc potrebbero riceverlo dalla prossima settimana di agosto, ovvero da lunedi 28 Agosto fino alla fine del mese.

L’Assegno Unico andava richiesto entro il 30 giugno 2023 cosi facendo il beneficiario aveva diritto anche agli arretrati dei mesi precedenti, tutti coloro che sono in attesa degli arretrati dovranno attendere poichè il pagamento delle somme arretrate non vengono mai pagate insieme alla mensilità regolare, ma sempre in un versamento diverso.

Assegno Unico e Reddito di Cittadinanza, Novità per i precettori

Ad inizio Agosto l’INPS aveva pubblicato una circolare con la quale informava le famiglie che entro la data del 31 agosto 2023 l’ISEE che presentava difformità, errori o imissioni, avrebbero subito una decurtazione dell’importo che sarebbe sceso fino a quello base, ovvero circa 50 euro.

La circolare INPS di inizio Agosto convolgeva circa 600.000 famiglie, che dai controlli effettuati dall’INPS risultavano possedere un isee non regolare, nella circolare pubblicata dall’Ente si faceva presente che fino ad oggi si era chiuso un occhio su queste anomalie legate all’isee ma che ora andavano regolarizzate pena la decurtazione dell’importo.

Qualche giorno fa l’INPS ha pubblicato una nuova circolare (n. 2913 del 2023) che in pratica rivede la circolare di inizio agosto che in pratica rinvia la scadenza per la modifica dell’ISEE, le motivazioni di questo rinvio sono dovute alla mancata organizzazione dei caf dove la maggior parte delle pratiche dell’Assegno Unico vengono lavorate, infatti la procedura si sarebbe dovuta completare entro la fine di agosto ma molte famiglie sono in vacanza e la maggior parte dei caf chiudono per ferie estive per minimo 15 giorni.

Per questo motivo l’INPS ha pubblicato l’ultima circolare allungando di fatto la scadenza entro cui modificare l’ISEE che adesso è il 31 ottobre 2023:

  • chi non sana l’Isee entro il 31 ottobre da novembre subirà un ricalcolo dell’Assegno unico e a partire dalla mensilità di novembre ne andrà a percepire l’importo minimo (qui la tabella con gli importi);
  • chi non sana l’Isee neppure entro il 31 dicembre dovrà restituire con il successivo conguaglio anche quanto percepito in più tra gennaio e ottobre 2023. Viceversa, chi corregge l’Isee entro questa scadenza avrà diritto a un rimborso per quanto pagato in meno a novembre e dicembre 2023.

Ma chi è interessato da questa circolare cosa dovrà fare di preciso? Vediamo quali sono le opzioni a disposizione:

  • presentazione di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), priva di difformità;
  • richiesta al CAF intermediario la rettifica della DSU che è stata trasmessa dallo stesso in precedenza, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora il CAF abbia commesso un errore materiale;
  • presentazione alla Struttura INPS territorialmente competente idonea documentazione per dimostrare la completezza e la veridicità dell’ISEE, relativamente al componente del nucleo familiare cui sono riferite le omissioni/difformità esposte nella tabella di dettaglio dell’attestazione.

Per maggiori informazioni su qual è la “documentazione idonea” vi invitiamo a consultare il messaggio (che potete scaricare di seguito).

Assegno Unico 2023: maggiorazione per genitori vedovi

Altra novità per l’Assegno Unico riguarda i genitori vedovi, l’INPS con il messaggio del 17 febbraio 2023 ha confermato la novità per i figli a carico nei casi di nuclei vedovili, in questo caso viene erogata una maggiorazione sull’importo che corrisponde a circa 30 euro al mese per ogni figlio, gli importi spettano in misura piena per le famiglie con ISEE pari o inferiore a 15.000 euro, mentre va riducendosi per livelli di ISEE superiori, fino ad azzerarsi nei casi di ISEE superiori a 40.000.

La maggiorazione non può essere richiesta in presenza di una domanda per un nucleo familiare formato da un solo genitori lavoratore, tuttavia, tenuto conto della maggiore fragilità dei nuclei vedovili, in accordo con il Ministero del lavoro, il messaggio precisa che il bonus verrà erogato d’ufficio ai nuclei vedovili, per i decessi del secondo genitore lavoratore che si sono verificati nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’Assegno senza doverne fare domanda.

Assegno unico: in 11 mesi erogati 14,3 miliardi

Da marzo 2022 a gennaio 2023 sono stati erogati alle famiglie assegni per 14,3 miliardi di euro, di cui 13 miliardi relativi al 2022 e 1,3 miliardi riferibili al primo mese di quest’anno. Lo si legge nell’aggiornamento dell’Osservatorio statistico dell’Inps sull’assegno unico universale (Auu). Importi destinati ad oltre 9,6 milioni di figli (27 mila nuovi beneficiari si sono aggiunti a gennaio).

Nel 2023, per effetto della rivalutazione, l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 43.240 euro, ad un massimo di 189,20 euro per Isee fino a 16.215 euro, ricorda l’Istituto.

A gennaio 2023, fa inoltre sapere l’Inps, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da poco meno di 50 euro (per chi non presenta Isee o supera la soglia massima che per il 2023 è pari a 43.240 euro), a 198 euro per la classe di Isee minima (per il 2023 pari a 16.215 euro).