Il governo è al lavoro per il rinovo del contratto dei dipendenti pubblici al cui interno sono previsti anche degli aumenti di stipendio, il tutto è inserito nella legge di bilancio 2024 che dovrà essere approvata prima della fine del 2023, nell’articolo facciamo il punto sulla situazione, vediamo quali sono le ultime novità e le cifre relative agli aumenti di stipendio.
Secondo la legge di Bilancio 2024, i contratti della Pubblica Amministrazione, scaduti il 31 dicembre 2021, verranno rinnovati tra il 2024 e il 2025. La legge prevede uno stanziamento di 3 miliardi di euro per il 2024, di cui 1,5 miliardi riservati al comparto Difesa e Sicurezza, e 5 miliardi per l’anno successivo.
L’obiettivo di questi rinnovi contrattuali è garantire ai dipendenti pubblici un aumento che sia in grado di adeguare gli stipendi al costo della vita. La decisione è motivata dalla preoccupazione per un’ipotetica inflazione che, nell’ultimo triennio, potrebbe raggiungere livelli mai visti, con un tasso stimato dell’IPCA pari al 16,1% nel triennio contrattuale.
Il Ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che l’aumento previsto dovrebbe essere significativamente superiore rispetto a quelli garantiti negli ultimi rinnovi contrattuali.
a sottolineato che il governo ha già adottato misure per sostenere gli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego in attesa della formalizzazione del rinnovo contrattuale.
Tra queste misure, rientra il riconoscimento di un’indennità una tantum dell’1,5%, calcolata sulla retribuzione tabellare. Inoltre, nel 2023, è stata aumentata l’indennità di vacanza contrattuale percepita nel corso dell’anno, portandola dallo 0,5% al 3,35%, con un incremento di 6,7 volte.
Queste iniziative mirano a mitigare gli effetti dell’attesa per la formalizzazione del rinnovo contrattuale e a garantire un adeguato sostegno economico ai lavoratori del pubblico impiego.
Corretto, nel complesso, nel corso del 2023, i dipendenti pubblici hanno già beneficiato di un aumento complessivo del 4,85% della retribuzione tabellare. Questo comprende il riconoscimento di un’indennità una tantum dell’1,5% calcolata sulla retribuzione tabellare e l’aumento dell’indennità di vacanza contrattuale portata dallo 0,5% al 3,35%.
È importante notare che la parte rimanente dell’indennità di vacanza contrattuale sarà erogata nel corso del mese di dicembre.
Inoltre, si prevede un ulteriore aumento più significativo a partire dal 2024 (con possibilità di sblocco in alcuni comparti nel 2025), come indicato dalla legge di Bilancio 2024, che destina risorse consistenti (3 miliardi di euro per il 2024 e 5 miliardi per il 2025) per il rinnovo dei contratti nella Pubblica Amministrazione.
Questo ulteriore incremento è finalizzato a garantire uno stipendio adeguato al costo della vita, considerando l’alta inflazione stimata per il triennio contrattuale.
Grazie agli 8 miliardi di euro stanziati dalla legge di Bilancio 2024, il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, ha dichiarato che l’aumento di stipendio per i dipendenti pubblici sarà superiore alle stime iniziali di 170 euro. L’obiettivo è raggiungere un incremento che si avvicini a quanto ottenuto complessivamente nei precedenti rinnovi contrattuali (triennio 2016-2018 e 2019-2021), quando gli aumenti medi e lordi furono rispettivamente di 85 e 100 euro.
Secondo Zangrillo, la forbice per l’aumento potrebbe oscillare tra i 180 e i 190 euro, rappresentando circa il 6% della retribuzione tabellare. Questo aumento è considerato significativo, soprattutto alla luce dell’alta inflazione registrata in questi anni, che ha contribuito a svalutare le retribuzioni.
È importante notare che l’incremento varierà in base allo stipendio di ciascun dipendente pubblico. Ad esempio, per uno stipendio lordo di 2.500 euro, l’aumento potrebbe essere di 150 euro lordi, mentre per uno stipendio di 3.500 euro sarebbe di 210 euro. La differenza nelle cifre riflette l’intenzione di rendere l’aumento più proporzionato rispetto al reddito complessivo.
Come anticipato, non tutti i dipendenti pubblici vedranno il rinnovo del contratto nel 2024. La priorità, secondo quanto assicurato da Giorgia Meloni, sarà data ai comparti Difesa e Sicurezza, ai quali sono stati riservati 1,5 miliardi di euro dei 3 miliardi complessivamente a disposizione.
La suddivisione delle risorse evidenzia un impegno specifico verso questi settori, come promesso precedentemente alla Rete sindacale militare.
Nel rispondere a una precisa domanda sul destino degli altri comparti, il ministro Zangrillo ha chiarito che non è corretto parlare di “prelazioni”. L’obiettivo è avviare già all’inizio del 2024 le trattative per il rinnovo contrattuale di tutti i comparti della Pubblica Amministrazione.
Sebbene ci saranno comparti con maggiore attenzione, come Difesa e Sicurezza, Sanità ed Enti Locali, è importante notare che ognuno sarà coinvolto nelle trattative.
In particolare, gli Enti Locali non avranno l’anticipo a dicembre, poiché le risorse per i rinnovi sono state allocate nei loro bilanci. Pertanto, le trattative per il rinnovo contrattuale dovrebbero avviarsi più rapidamente per questi settori, mentre per altri, inclusa la scuola, la conclusione delle contrattazioni potrebbe protrarsi fino al 2025.