Il Pagamento Supporto Formazione e Lavoro (SFL) 2023-2024 è in ritardo, Ultime Notize – Il programma di Supporto Formazione e Lavoro, un’iniziativa rivolta a individui idonei esclusi dal Reddito di Cittadinanza (e dal futuro Assegno di Inclusione), sta incontrando difficoltà nell’avviare la sua implementazione. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano e confermato da fonti riservate da Money.it, il pagamento mensile di 350 euro destinato a coloro che partecipano a iniziative formative idonee non è stato ancora erogato per la maggior parte dei potenziali beneficiari.
Pagamento Supporto Formazione e Lavoro (SFL) in ritardo, Ultime Notize
Il problema principale sembra derivare dalla piattaforma SIISL, il sistema attraverso il quale i partecipanti al Supporto Formazione Lavoro segnalano le attività in cui sono coinvolti, e che dovrebbero, almeno teoricamente, sbloccare i pagamenti mensili. Tuttavia, i centri per l’impiego non hanno accesso a questa piattaforma, impedendo loro di consultare i dati relativi agli individui idonei all’occupazione.
Questo ha causato un effettivo blocco delle procedure per l’accredito del bonus mensile di 350 euro, riconosciuto per un massimo di 12 mesi. Il governo ha introdotto questa misura al fine di fornire un sostegno economico continuativo a coloro che, pur essendo in grado di lavorare, stanno facendo il possibile per trovare una nuova occupazione.
Il 30 agosto scorso, la Ministra del Lavoro Marina Calderone ha preso parte all’evento di presentazione del nuovo Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), che, a partire dal 1° settembre 2023, costituisce il punto di riferimento cruciale per la convergenza tra la domanda e l’offerta nel settore della formazione e del lavoro.
Durante l’intervento, Calderone ha sottolineato l’importanza di fare tutto il possibile per coloro che sono in grado di lavorare, sposando la visione di Giorgia Meloni secondo cui la povertà non può essere contrastata con l’assistenzialismo, ma piuttosto con l’opportunità di impiego.
Ad oggi, le politiche attive, compreso il Reddito di Cittadinanza, non hanno fornito risposte strutturali nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. L’obiettivo del governo è, pertanto, un cambio di rotta attraverso la creazione di una rete nel mondo del lavoro.
La vera innovazione, come spiegato da Calderone, consiste nella sinergia tra regioni, centri per l’impiego e agenzie private per il lavoro. Sfruttando la mole di dati già disponibili, si mettono a disposizione dei cittadini opportunità di lavoro esistenti, senza trascurare l’importanza della formazione.
Inoltre, Calderone ha garantito che coloro che presenteranno domanda tramite il SIISL saranno contattati, rappresentando così una significativa discontinuità rispetto al passato.
A tre mesi dal debutto della piattaforma SIISL, emerge una disparità significativa rispetto ai piani governativi. Su un totale di 120.108 richieste per il Supporto Formazione e Lavoro, secondo dati aggiornati in possesso del Ministero del Lavoro, solo una piccola percentuale ha ricevuto il primo bonifico di 350 euro. La quantità esatta non è nota, poiché il Fatto Quotidiano ha presentato una richiesta di informazioni all’INPS senza ricevere una risposta.
I dati non ufficiali, come quelli forniti dalla CGIL, indicano che meno del 20% di coloro presi in carico dai Centri per l’Impiego è attualmente beneficiario dei 350 euro. La ragione principale di ciò risiede nel fatto che solo una parte dei 120.000 richiedenti del Supporto Formazione e Lavoro è stata trasferita ai Centri per l’Impiego. In molti casi, coloro iscritti a SIISL non sono ancora stati chiamati per la sottoscrizione del patto di attivazione, a causa di errori informatici o di mancanza di comunicazione tra le banche dati.
È importante notare che la partecipazione a un’attività idonea non è sufficiente per sbloccare i 350 euro. È necessario avere un patto di servizio personalizzato debitamente sottoscritto e convalidato presso il Centro per l’Impiego. Il problema si aggrava dal momento che i Centri per l’Impiego non ricevono elenchi aggiornati e non hanno accesso diretto a SIISL, rallentando così le procedure, come previsto in precedenza da Money.it.
L’impossibilità per i Centri per l’Impiego di accedere a SIISL crea ulteriori complicazioni durante la sottoscrizione del patto di servizio personalizzato. Sebbene gli operatori dei Centri per l’Impiego inseriscano i dati sulla piattaforma MyAnpal, il trasferimento di tali informazioni al nuovo sistema avviene con notevole ritardo. Lo stesso si applica alle attività segnalate, che, sebbene trascritte su MyInpal, raggiungono SIISL solo successivamente, ritardando il pagamento dei 350 euro.
A pagarne le conseguenze sono coloro che, sin da agosto, hanno rinunciato al Reddito di Cittadinanza, contando sul sostegno che, seppur ridotto, avrebbe comunque garantito un reddito mensile di 350 euro insieme a un supporto nella ricerca di lavoro.