Truffa della multa con il QR code, come funziona e come difendersi – Una sofisticata truffa è stata recentemente scoperta a Milano, quando un cittadino ha segnalato di aver ricevuto una falsa multa con sistema di pagamento elettronico. Il verbale contraffatto è stato posizionato sul parabrezza della sua auto, che era parcheggiata in Piazzale Lagosta. La presunta contravvenzione indicava un importo di 25 euro, offrendo la possibilità di saldarla agevolmente entro due giorni pagando solo 12,50 euro tramite un QR code.
Tuttavia, ciò che ha destato sospetti è stata l’assenza di informazioni cruciali come luogo e data sulla multa. Di fronte a questa anomalia, il cittadino ha prontamente segnalato l’incidente alla Polizia Locale, che attualmente sta conducendo approfondite indagini per identificare i responsabili di questo inganno. Situazioni simili sono emerse anche in altre località italiane, come Abbiategrasso, suscitando preoccupazioni riguardo alla diffusione di questa truffa in tutto il Paese.
Il fulcro di questa truffa è rappresentato da un volantino ingannevole, opportunamente contrassegnato con il logo del Comune di Milano e dotato di un QR code funzionante. Una volta scansionato, il codice indirizza gli utenti a una pagina web che simula l’aspetto di un portale ufficiale della Polizia di Stato. Su questa falsa piattaforma, le vittime vengono indotte a inserire i dati del proprio veicolo e a procedere con il pagamento della presunta multa.
A differenza di molte truffe online, l’obiettivo in questo caso non è il furto di dati personali, bensì la sottrazione diretta di denaro. Le autorità stanno attualmente cercando di tracciare il percorso dei fondi, con il sospetto che possa esserci una complessa rete di trasferimenti che rende particolarmente difficile risalire ai proprietari dei conti coinvolti nella truffa.
La prevenzione di questa truffa del QR code richiede un elevato grado di consapevolezza da parte dei cittadini. La Polizia Locale di Milano ha emesso un avviso pubblico, invitando i cittadini a non seguire le indicazioni riportate su questi falsi verbali apposti sui parabrezza delle auto.
Alcuni dettagli da tenere d’occhio includono l’assenza di data e luogo sulla multa, l’uso di QR code su documenti non ufficiali, l’invito a effettuare il pagamento immediato attraverso la pagina web associata al QR code e l’attenzione all’indirizzo, che potrebbe non coincidere con quelli istituzionali del Comune o della Polizia Locale.
Per verificare la validità di un verbale, è sufficiente contattare l’ufficio della Polizia Locale nei giorni successivi alla presunta violazione. La contraffazione delle multe si evidenzia attraverso segni evidenti, quali date erronee che proiettano la presunta violazione in un futuro lontano, importi incoerenti e, soprattutto, l’assenza di notifiche ufficiali su canali telematici o tradizionali, come l’indirizzo di posta elettronica certificata o una raccomandata inviata a casa.
È consigliabile diffidare dei QR code in generale, poiché nascondono l’indirizzo al quale si cerca di accedere. Il quishing, variante del noto phishing, è una truffa che sfrutta questi particolari codici quadrati, i quali funzionano in modo simile a codici a barre universali per facilitare l’accesso rapido a contenuti multimediali e siti web senza la necessità di digitare manualmente l’URL. Chiunque può creare QR code utilizzando piattaforme online accessibili a tutti.
La particolarità del quishing è il formato immagine utilizzato dal codice, che impedisce agli antivirus di individuare eventuali minacce contenute al suo interno. Scansionare un QR code con la fotocamera di uno smartphone, pratica comune per accedere a servizi come audioguide di musei, menù di ristoranti o pagamenti di parcheggi, può diventare rischioso se il codice conduce a un falso sito creato appositamente da cybercriminali.