La situazione di una studentessa dell’Istituto Sartor di Castelfranco Veneto, affetta da un tumore e impossibilitata a frequentare la scuola a causa delle cure chemioterapiche, è particolarmente delicata. La richiesta della giovane di seguire le lezioni in Dad non è stata accolta, e il motivo addotto è la presunta mancanza di sufficiente banda nella struttura scolastica.
Il padre della ragazza ha riferito di aver informato la dirigente della situazione all’inizio dell’anno scolastico, ma la richiesta di passare alle lezioni online è stata respinta. Di fronte a questa situazione, il padre ha coinvolto gli altri studenti e i loro genitori per sostenere la causa della figlia.
Il 12 dicembre, è stata organizzata una protesta pacifica fuori dalla scuola, che ha visto la partecipazione di numerosi sostenitori.
L’episodio evidenzia la necessità di affrontare questioni cruciali legate all’accessibilità alle risorse tecnologiche per gli studenti, specialmente in situazioni delicate come quella di una studentessa che si trova ad affrontare una malattia.
La famiglia della studentessa ha intrapreso varie vie per risolvere la situazione, cercando di affrontare il problema attraverso diverse istanze. Hanno tentato di risolvere la questione con la dirigente scolastica, la referente per l’inclusione, gli uffici scolastici provinciali e regionali. Nonostante ciò, sembra che non abbiano ottenuto una soluzione soddisfacente.
La giovane stessa ha espresso il suo disagio e la sua determinazione nel voler continuare il percorso di studi tramite una lettera inviata al presidente della Regione Luca Zaia. Nella lettera, la studentessa ha condiviso il suo desiderio di poter seguire le lezioni con i suoi amici e insegnanti, sottolineando l’importanza emotiva della scuola nella sua vita.
Ha chiesto che la videocamera venga attivata per consentirle di partecipare alle lezioni online e recuperare un pezzo della sua vita scolastica. La situazione sottolinea la complessità delle sfide che gli studenti affrontano, specialmente quando si trovano in situazioni di salute difficili.
La preside ha recentemente commentato la situazione, spiegando che è stato concesso alla studentessa un percorso di didattica “one to one” con lezioni pomeridiane gestite dai propri insegnanti. Questa soluzione è stata adottata per garantire il diritto allo studio della giovane, superando così i problemi di connessione alla Fibra che affliggono la scuola.
Tuttavia, la preside ha riconosciuto che la volontà della studentessa è diversa e ha condiviso la frustrazione riguardo alla mancanza di connessione in fibra, un problema che persiste da otto anni.
Nonostante un sopralluogo tecnico effettuato a novembre 2023, la situazione non ha registrato progressi significativi. La preside ha assicurato che un contratto è stato stipulato con una società, e si spera che a breve verranno risolti i problemi di connessione, consentendo alla studentessa di partecipare alle lezioni a distanza.
La preside ha anche elogiato la manifestazione dei ragazzi come un gesto di solidarietà verso la loro compagna e ha sottolineato l’importanza dell’affetto in momenti difficili come questo.