Nuovi Concorsi Pubblici 2024, i Bandi in uscita più attesi

Quali sono i Nuovi Concorsi Pubblici 2024 in uscita più attesi? Il prossimo anno si prennuncia ricco di concorsi e nuove assunzioni nella PA (Pubblica amministrazione) sia per diplomati che per laureati con contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato a seconda dei bandi pubblicati, inoltre i nuovi concorsi del 2024 godranno anche delle nuove regole per le selezioni pubbliche introdotte nel corso del 2023, nell’articolo vedremo inoltre tutti i bandi più attesi con i posti disponibili.

Nuovi Concorsi Pubblici 2024, i Bandi in uscita più attesi

Il prossimo anno, il 2024, riveste una notevole importanza per coloro che ambiscono a una carriera all’interno della Pubblica Amministrazione. Per il nuovo anno, sono programmati diversi concorsi pubblici, rappresentando un’opportunità significativa per numerosi candidati.

In base alle recenti comunicazioni del Ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, sono previste oltre 156.400 assunzioni nel corso del 2024. Questo risultato deriva da un piano biennale che mira a coprire 300.000 posizioni nel biennio successivo, ovvero nel periodo 2024-2025, come indicato nelle dichiarazioni ministeriali.

Si tratta di cifre considerevoli, comprendenti le posizioni stabilite nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 marzo 2022, nonché altri 3.000 posti autorizzati in modo straordinario tramite il Decreto PA.

La Legge di Bilancio 2023 ha deliberato l’autorizzazione per l’inserimento di circa 10.000 nuove risorse, mentre il Decreto PA Bis ha aperto prospettive per ulteriori assunzioni in diversi ministeri. Un focus particolare merita il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 2023, il quale prevede l’aggiunta di 20.000 nuovi posti.

Si evidenzia che il numero di posizioni disponibili nel settore della Pubblica Amministrazione potrebbe superare quanto inizialmente indicato da Zangrillo.

Al fine di ottenere una panoramica chiara, è importante delineare i concorsi che saranno indetti nel corso del 2024 e i settori coinvolti. Questo consentirà di valutare il numero di posti disponibili per ciascuna posizione aperta e di pianificare adeguatamente la preparazione per i relativi concorsi.

Il totale delle opportunità di lavoro nella Pubblica Amministrazione, a partire dalla fine del 2023 e per l’intero 2024, supera le 170.000 posizioni. Queste opportunità saranno assegnate attraverso la pubblicazione di nuovi bandi di concorsi pubblici e l’analisi delle graduatorie delle procedure attualmente in corso.

Per presentare la propria candidatura a una posizione pubblica, i candidati sono tenuti a leggere attentamente i bandi, dove saranno specificate le date di scadenza e i documenti necessari o richiesti da allegare alla domanda. La presentazione della candidatura avverrà esclusivamente tramite modalità telematica.

È fondamentale essere in possesso di una casella di Posta Elettronica Certificata (Pec) per ricevere le comunicazioni ufficiali relative alla selezione, e di uno Spid per il riconoscimento digitale.

L’approccio previsto prevede l’implementazione di procedure concorsuali digitalizzate e semplificate, mirate a garantire uno svolgimento rapido ed efficace delle prove. Questo consentirà l’inserimento di un considerevole numero di nuove figure nei principali Enti nazionali.

  • Per Agenzia delle Entrate sono previsti ben 7600 posti:
    • 3.900 funzionari con vario profilo;
    • 1.644 funzionari profilo tributario, fiscalità internazionale, audit-protezione dei dati personali, controllo di gestione;
    • 1.884 funzionari con vari profili previsti dal DPCM per le assunzioni nella PA;
    • 130 funzionari tecnici;
    • 60 assistenti informatici ICT con diploma di scuola secondaria;
    • 13 assistenti per gli uffici situati nella provincia di Bolzano.
  • L’Inps (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) conta di assumere circa 10mila persone;
  • Per Ministero della Giustizia sono previste 7mila assunzioni:
    • 1.092 posti per personale amministrativo non dirigenziale;
    • 5.738 posti per il Dipartimento archivi notarili, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del personale e dei servizi;
    • 100 funzionari giuridico-pedagogici e mediatori culturali;
    • 70 assunzioni per personale dirigenziale di livello non generale.
  • Per il MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) sono previsti circa 1100 posti per diverse posizioni:
    • 320 funzionari;
    • 600 assistenti;
    • 175 segretari di legazione e funzionari;
    • 50 assunzioni a contratto presso ambasciate, consolati e istituti italiani di cultura.
  • Per il Ministero della Cultura è previsto l’inserimento di 700 nuove figure:
    • 200 assistenti di area II;
    • 100 funzionari di area III;
    • 300 funzionari e assistenti;
    • 100 unità da inquadrare nell’area delle elevate professionalità;
    • 12 dirigenti di seconda fascia.
  • Per il Ministero dell’agricoltura è prevista l’assunzione di 400 nuove figure.
  • Per Ministero dell’ambiente sono previsti 298 posti nel ruolo di funzionari.
  • Per Ministero del Turismo è prevista l’assunzione di 141 persone nel ruolo di funzionari, assistenti e dirigenti.
  • Per il Ministero dell’Interno sono previste circa 1000 assunzioni.
  • Per Agenzia delle Dogane saranno assunte circa 530 nuove figure
  • Per Corte dei Conti sono previste ben 400 unità tra referendari, dirigenti e personale di area terza e seconda.
  • Per la Presidenza del Consiglio è prevista l’assunzione di
    • 55 funzionari;
    • 136 unità di categoria A F1 e B F3.

Riforma Concorsi Pubblici 2023: cosa prevede e testo in GU

Il 14 luglio 2023 è entrata in vigore la riforma dei concorsi pubblici, la quale ha apportato significative modifiche alla disciplina per l’accesso alla Pubblica Amministrazione e ha introdotto il nuovo regolamento sul funzionamento dei concorsi pubblici.

Unitamente al Decreto PA convertito in Legge e al Decreto PA bis, questo provvedimento ha rivoluzionato il panorama delle selezioni per le Pubbliche Amministrazioni, applicando nuove regole ai concorsi sin dalla sua entrata in vigore.

La riforma dei concorsi pubblici, concepita con l’obiettivo di semplificare e accelerare le procedure concorsuali, interviene sui requisiti di accesso alle posizioni di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni e introduce importanti novità relative allo svolgimento dei concorsi e alle prove d’esame.

La nuova modalità di accesso alla Pubblica Amministrazione, in accordo con il recente Decreto, prevede che le assunzioni a tempo determinato e indeterminato avvengano mediante concorsi pubblici orientati alla massima partecipazione. Tali concorsi saranno organizzati con modalità che assicurano l’imparzialità, l’efficienza, l’efficacia e la celerità di espletamento. Le tipologie selettive disponibili includono il concorso per esami, il concorso per titoli ed esami, e il corso-concorso.

Un elemento di rilievo è rappresentato dalla definizione di un nuovo limite temporale per la conclusione delle procedure concorsuali, fissato a un massimo di 6 mesi. Queste modifiche mirano a promuovere la trasparenza e l’efficienza nel processo di selezione.

La Riforma dei Concorsi Pubblici 2023 ha introdotto cambiamenti significativi nei requisiti di accesso ai concorsi. Oltre ai cittadini italiani e dell’UE, ora possono partecipare anche le persone titolari dello status di rifugiato e i cittadini dell’UE con diritto o permesso di soggiorno UE di lungo periodo.

Inoltre, la Riforma introduce nuove tutele per la parità di genere, con i bandi di concorso che devono indicare la percentuale di rappresentatività dei generi nell’Amministrazione che li pubblica. In caso di differenza percentuale superiore al 30%, a parità di titoli e meriti, si darà precedenza al genere meno rappresentato.

L’accesso ai concorsi pubblici è ora possibile esclusivamente tramite il portale del reclutamento “inPA”, rappresentando una delle principali innovazioni della recente riforma. Questo portale è anche il canale ufficiale per tutte le comunicazioni ai candidati riguardanti il concorso, compreso il calendario delle prove e i risultati.

Tra le modifiche più significative, la riforma prevede l’accorciamento delle procedure a 6 mesi e, per i profili non apicali, l’eliminazione della prova orale fino al 31 dicembre del 2026. Le prove scritte devono ora essere svolte in modalità digitale, con dispositivi disabilitati dalla connessione internet e impossibilità di modificare i file salvati dai candidati.

L’implementazione dei concorsi su base territoriale rappresenta un’altra innovazione introdotta dalla riforma dei concorsi pubblici. Secondo questa disposizione, i candidati non possono presentare domanda di partecipazione per più di un profilo indicato nel bando e, in relazione a tale profilo, per più di un ambito territoriale. Ciò significa che un candidato che partecipa a un concorso dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio, deve specificare per quale regione o città si candida e non può presentare domanda anche per altri territori.

La Riforma prevede modalità “speciali” per lo svolgimento delle prove. Le prove orali, quando previste, si svolgeranno in un’aula aperta al pubblico per garantire la massima partecipazione. Inoltre, sono state introdotte tutele specifiche per i candidati con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e donne in gravidanza.

La tutela dei candidati con DSA è un aspetto rilevante del nuovo regolamento. Vengono previste misure compensative, in conformità con quanto stabilito dalla Legge n. 170 del 2010. Tale tutela, precedentemente riservata solo a chi possedeva una disabilità accertata ai sensi della Legge n. 104 del 1992, è ora estesa anche a coloro che presentano DSA, grazie al Decreto Reclutamento (D.L. n.80 del 2021). Le nuove linee guida del DPR assicurano che le prove concorsuali siano accessibili a tutti, contribuendo così a promuovere l’inclusività e l’equità nel processo di selezione.