Andare in Pensione nel 2024 con i nuovi requisiti si presenta come un’impresa più complessa rispetto al passato. La necessità di lavorare per un periodo più lungo, posticipando il momento del meritato riposo, è una diretta conseguenza delle recenti modifiche legislative. La Manovra 2024 ha infatti introdotto restrizioni nei confronti dei cosiddetti “prepensionamenti”, vale a dire quei percorsi che consentivano di accedere in anticipo alle due principali forme di pensione: la pensione di “vecchiaia”, generalmente raggiungibile all’età di 67 anni, e la pensione “anticipata”, accessibile dopo circa 43 anni di attività lavorativa.
Questa nuova normativa ha ridotto significativamente le possibilità di pensionamento anticipato, disponibili in abbondanza negli anni precedenti. Di conseguenza, i lavoratori si trovano ora a dover rimandare l’ingresso in pensione, accettando un prolungamento del loro impegno professionale.
Tale scenario pone nuove sfide sia per i lavoratori che per il sistema pensionistico nel suo complesso, richiedendo un adattamento alle nuove realtà del mercato del lavoro e delle politiche previdenziali.
Per il 2024, la bozza della Legge di Bilancio ha introdotto importanti novità per quanto riguarda i requisiti pensionistici in Italia:
- Pensione di Vecchiaia: Nel 2024 la pensione di vecchiaia resta ferma a 67 anni di età, esattamente come deciso dalla Legge Fornero. Per tutti i dipendenti pubblici e privati, uomini e donne valgono quindi questi requisiti:
- età anagrafica 67 anni;
- contributi minimi maturati 20 anni.
- Quota 103 Rivisitata: Per la pensione anticipata, Quota 103 rimarrà in vigore con requisiti di 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, l’importo dell’assegno sarà calcolato interamente secondo il sistema contributivo, e ci sarà un tetto massimo al valore lordo mensile dell’assegno, che non potrà essere superiore a quattro volte il minimo INPS. Cambiano anche le finestre mobili per l’uscita, passando da 3 a 7 mesi per i dipendenti privati e da 6 a 9 mesi per quelli pubblici.
- Ape Sociale: Per l’Ape Sociale, rivolta a categorie specifiche di lavoratori come quelli con mansioni gravose, invalidi civili, disoccupati e caregivers, il requisito anagrafico aumenta da 63 a 63,5 anni. I requisiti contributivi rimangono invariati, con la possibilità per le madri di ridurre il requisito contributivo di 1 anno per ogni figlio (fino a un massimo di 2 anni).
- Opzione Donna Più Restrittiva: Per Opzione Donna, dedicata alle lavoratrici in specifiche condizioni, il requisito anagrafico passa da 60 a 61 anni, con 35 anni di contributi. Viene prevista una riduzione del requisito anagrafico per le madri e per le lavoratrici licenziate o dipendenti in aziende in crisi.
- Cambiamenti negli Importi Minimi per il Pensionamento: Viene eliminato il vincolo che prevedeva per la pensione di vecchiaia nel sistema contributivo un importo pensionistico pari a 1,5 volte quello della pensione sociale. Per la pensione anticipata, il trattamento maturato deve essere superiore a 3 volte quello dell’assegno sociale, con uno sconto per le donne con figli.
- Finestre più lunghe di accesso alle Pensioni 2024: Si allunga poi la durata delle finestre (il tempo di attesa per accedere in concreto alla pensione, una volta raggiunti i requisiti). La finestra sale:
- da 3 a 7 mesi per il lavoro privato
- da 6 a 9 mesi per il settore pubblico.
Queste novità riflettono un cambiamento significativo nel sistema pensionistico italiano, influenzando i requisiti per il pensionamento anticipato e le condizioni per specifiche categorie di lavoratori.