Prestazione Universale Anziani, ok del Cdm, Importo, Requisiti e Domanda – A partire dal 1° gennaio 2025 entrerà in vigore la prestazione universale per gli anziani, una misura che si rivolge ai cittadini ultraottantenni non autosufficienti che presentano un elevato livello di bisogno assistenziale e un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore ai 6.000 euro. Questa iniziativa, approvata dal Consiglio dei ministri e attuata attraverso un decreto legislativo, è stata lanciata in via sperimentale e resterà attiva fino al 31 dicembre 2026.
La struttura della prestazione comprende:
- Una quota fissa monetaria, equivalente all’indennità di accompagnamento già esistente.
- Un “assegno di assistenza” aggiuntivo, pari a mille euro mensili, destinato a coprire i costi del lavoro di cura e assistenza forniti da lavoratori domestici o acquistati da enti qualificati.
L’erogazione di questa prestazione sarà gestita dall’INPS, dopo un’accurata valutazione dello stato di bisogno del beneficiario. I criteri per questa valutazione saranno definiti da una commissione tecnico-scientifica.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha evidenziato l’importanza di questa misura nel contesto di una conferenza stampa. Ha messo in risalto come il decreto legislativo, ora in fase di esame presso le Commissioni parlamentari, miri a promuovere l’inclusione sociale degli anziani. Il ministro Calderone ha anche sottolineato l’importanza dell'”invecchiamento attivo”, un concetto chiave nel contesto della politica sociale e sanitaria, che mira a migliorare la qualità della vita degli anziani.
Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella politica sociale italiana, mirando a fornire supporto concreto agli anziani non autosufficienti, garantendo loro assistenza adeguata e contribuendo a migliorare la loro qualità di vita.
Il recente provvedimento del Consiglio dei ministri, volto a migliorare la condizione degli anziani, è stato fortemente sottolineato dal sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano. Durante una conferenza stampa, Mantovano ha evidenziato l’importanza di questo provvedimento, che è il risultato dell’esercizio di una delega di una legge precedentemente approvata quasi all’unanimità dal Parlamento.
Ha inoltre ricordato che, a seguito dell’approvazione della delega, è stato istituito un gruppo di lavoro inter-amministrativo, comprendente rappresentanti dei settori del lavoro, della salute e della presidenza, per sviluppare lo schema del decreto legislativo. Questo schema è stato ora approvato in via preliminare e si appresta ad essere esaminato dal Parlamento.
In aggiunta, il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, ha comunicato che per l’attuazione di questo decreto legislativo sono state allocate risorse superiori a un miliardo di euro. Questa somma, definita da Bellucci come “significativa”, sarà dedicata all’implementazione delle misure previste nel decreto, con un focus particolare sul sostegno agli anziani.
Queste dichiarazioni riflettono la rilevanza del provvedimento e l’impegno del governo nell’affrontare le questioni legate all’invecchiamento della popolazione, assicurando risorse adeguate e attenzione alle esigenze di una fascia demografica sempre più ampia. La disponibilità di oltre un miliardo di euro testimonia l’importanza data a queste iniziative, nonché la volontà di fornire un sostegno concreto e efficace agli anziani del Paese.
I sindacati dei pensionati, rappresentati da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, hanno espresso una valutazione positiva ma al tempo stesso critica riguardo al primo decreto legislativo di attuazione della legge 33, che si focalizza sulle politiche a favore delle persone anziane. Questa dichiarazione è stata rilasciata al termine della riunione del Consiglio dei ministri.
I sindacati hanno riconosciuto il decreto come un passo fondamentale per iniziare a offrire risposte concrete ai milioni di anziani e alle loro famiglie, che quotidianamente affrontano difficoltà, sofferenze e rischi di impoverimento. Hanno sottolineato l’importanza di affermare i diritti e la dignità delle persone anziane in tutte le fasi della vita, in linea con i principi della Costituzione italiana.
Tuttavia, i sindacati hanno espresso preoccupazioni riguardo alla quantità di risorse finanziarie attualmente disponibili per attuare la legge. Hanno evidenziato che, sebbene l’iter legislativo del decreto preveda un accordo in Conferenza unificata (Regioni e Comuni) e il parere del Parlamento, è essenziale un incremento progressivo e sostanziale dei fondi destinati al settore sociale e sanitario, specialmente per quanto riguarda la non autosufficienza. Secondo i sindacati, le risorse attuali non sono proporzionate ai bisogni della popolazione anziana.
In conclusione, mentre i sindacati attendono di esaminare nel dettaglio il testo del decreto e di discuterlo con il governo, le Regioni, l’Anci e in sede parlamentare, insistono sulla necessità di un approccio più robusto e finanziariamente supportato per affrontare in modo efficace l’invecchiamento della popolazione italiana. Sottolineano l’urgenza di questa questione, rilevando che milioni di persone non possono più aspettare soluzioni adeguate ai loro bisogni.