NoiPa, Novità Cedolino Febbraio/Marzo 2024

NoiPa, Novità Cedolino Febbraio/Marzo 2024 – Di norma, Noipa richiede un periodo di tempo per aggiornare i propri sistemi relativamente al calcolo delle retribuzioni dei lavoratori statali in risposta alle recenti modifiche legislative. Per esempio, ciò si è verificato con l’introduzione della riduzione dei contributi del 6% o 7%, a seconda dell’importo dello stipendio, e la stessa situazione si presenta con l’implementazione delle nuove normative per il calcolo dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) nel salario, come stabilito dall’ultima legge finanziaria, attualmente applicabile solo per l’anno 2024.

Fino a questo momento, infatti, la ritenuta d’acconto dell’Irpef viene determinata secondo le regole del 2023, e ciò continuerà per il versamento successivo. Pertanto, alcuni impiegati statali stanno versando un ammontare di tasse superiore a quanto effettivamente dovuto.

Tuttavia, secondo le ultime informazioni, non sarà necessario attendere molto più a lungo: l’aggiustamento del sistema fiscale, inclusa l’applicazione delle nuove detrazioni per lavoro dipendente, è previsto per la busta paga di marzo 2024.

Con l’aggiornamento previsto nel prospetto di pagamento Noipa di marzo 2024, verranno applicate le tariffe Irpef aggiornate in seguito alla riforma fiscale di recente approvazione, che per l’anno in corso (2024) semplifica la struttura degli scaglioni fiscali da quattro a tre. Questa modifica stabilisce un’aliquota Irpef del 23% (invece del precedente 25%) per i redditi che si collocano nella fascia compresa tra 15.000 e 28.000 euro. Le aliquote applicabili dal 1° gennaio 2024 sono pertanto:

  • 23% sui primi 15.000 euro di reddito;
  • 23% (ridotta dal precedente 25%) anche per il reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro;
  • 35% per il reddito tra 28.001 e 50.000 euro;
  • 43% per il reddito oltre i 50.000 euro.

Questa modifica porta a un beneficio economico, sotto forma di un risparmio fiscale del 2% sulla fascia di reddito interessata, che si traduce in un massimo di 260 euro all’anno (pari a circa 20 euro al mese) per coloro che percepiscono un reddito annuo di almeno 28.000 euro.

Da quanto comunicato dalle fonti di Noipa, per vedere applicato questo aggiustamento salariale, che comporterà un incremento dello stipendio per i beneficiari dei cambiamenti introdotti dalla riforma fiscale, sarà necessario attendere il mese di marzo 2024. In questa occasione, si prevede anche l’esecuzione di un conguaglio che includerà la restituzione degli importi eccedenti versati nei mesi precedenti da coloro che hanno subito una ritenuta superiore al dovuto.

Per tutti gli altri, invece, la nuova Irpef comporterà un vantaggio che possiamo così sintetizzare:

Importo stipendio annuo lordoImporto stipendio mensile lordoRisparmio mensile Irpef tra il 2023 e il 2024Risparmio annuo Irpef tra il 2023 e il 2024
Fino a 15 mila euroFino a 1.153 euro
15.6001.200 euro0,92 euro12 euro
18.2001.400 euro4,92 euro64 euro
20.8001.600 euro8,92 euro116 euro
23.4001.800 euro12,92 euro168 euro
26.0002.000 euro16,92 euro220 euro
28.0002.153 euro e superiori20 euro260 euro

Le modifiche apportate al sistema delle detrazioni fiscali interessano sia l’introduzione di una zona franca fiscale fino a 8.500 euro per gli stipendi sia l’aggiornamento dell’importo delle detrazioni per lavoro dipendente, che viene incrementato da 1.880 euro a 1.955 euro all’anno per quei redditi inferiori ai 15 mila euro, corrispondenti a 1.153 euro al mese. Questa riforma prevede inoltre un aggiustamento per i redditi annui lordi che superano i 50 mila euro; per questa fascia di reddito, le modifiche legislative eliminano il vantaggio derivante dalla riduzione dell’Irpef per i redditi compresi tra 15 e 28 mila euro, mantenendo quindi invariato il carico fiscale rispetto all’anno precedente, il 2023.

Per quanto riguarda i benefici legati al cosiddetto trattamento integrativo, noto come bonus Renzi, pari a 100 euro mensili, le condizioni per accedervi rimangono le stesse. Tale beneficio è riservato a coloro che rientrano nella fascia di reddito che va da 8.174 a 15 mila euro annui.

Queste modifiche si inseriscono in un quadro di riforma fiscale che punta a ricalibrare il sistema tributario in funzione delle diverse fasce di reddito, cercando di distribuire in maniera più equa il carico fiscale e di incentivare il potere d’acquisto dei cittadini attraverso l’aggiornamento delle detrazioni e la ridefinizione delle aliquote Irpef.