Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, insieme al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, ha formalizzato, presso il Ministero, un Protocollo d’intesa volto a intensificare la lotta contro i cosiddetti “diplomifici”. Questa iniziativa era stata preannunciata già nel dicembre scorso e mira a contrastare le scuole che elargiscono diplomi in modo illegittimo.
Il protocollo si inserisce nel quadro del Piano straordinario per la verifica della conformità ai requisiti necessari per il riconoscimento della parità scolastica agli istituti che offrono corsi di Scuola secondaria di II grado. Questo accordo rappresenta un ulteriore passo avanti nella collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Guardia di Finanza, già attiva da anni in progetti congiunti per promuovere la legalità economica e culturale nelle scuole attraverso percorsi formativi specifici.
Il Ministro Valditara ha espresso grande entusiasmo per questo rafforzamento della collaborazione, sottolineando come il nuovo accordo potenzi le azioni di prevenzione e contrasto alle irregolarità, dannose non solo per gli studenti ma anche per il prestigio delle scuole paritarie serie, che rappresentano la grande maggioranza. L’obiettivo è quello di eliminare le distorsioni che hanno favorito l’emergere dei diplomifici e promuovere una cultura della legalità nell’ambito educativo.
Un’indagine condotta da Tuttoscuola ha evidenziato come il fenomeno dei diplomifici sia in parte reso possibile dalle lacune del sistema normativo attuale, che permette l’esistenza di scuole paritarie prive di reale attività formativa. Queste istituzioni sono spesso facilmente individuabili online, anche tramite strumenti come Google Maps, e alcune hanno praticato una forma di “turismo diplomante”, con un incremento esponenziale degli iscritti all’ultimo anno in prossimità degli esami di Stato.
Le scuole coinvolte in queste pratiche, sebbene rappresentino una minoranza, sembrano concentrarsi in particolare in alcune regioni: il 90,5% dei nuovi iscritti risulta concentrato in Campania, seguito da Lazio e Sicilia. In Campania, su 356 scuole paritarie, 82 sono finite sotto indagine, evidenziando un fenomeno preoccupante che il nuovo Protocollo d’intesa mira a contrastare efficacemente.
La problematica dei cosiddetti “diplomifici” ha evidenziato una significativa violazione della legge che impone agli studenti di frequentare almeno tre quarti delle lezioni. Queste istituzioni, pronte a sfruttare clienti disposti a pagare cifre considerevoli per l’acquisto di diplomi facili, rappresentano una grave distorsione del sistema educativo, con tariffe che variano significativamente per l’iscrizione, gli esami di idoneità e il conseguimento del diploma di maturità, arrivando in alcuni casi fino a 10.000 euro.
Il confronto con la situazione degli anni ’90 rivela un drastico calo nel numero di ispettori dedicati alle verifiche, passando da 696 a soli 24 in servizio, a fronte di un’enorme quantità di istituzioni scolastiche, sia statali che paritarie. Questo calo di risorse umane dedite al controllo e alla vigilanza contrasta fortemente con la situazione in altri paesi europei, come il Regno Unito e la Francia, dove il numero di ispettori è significativamente maggiore.
All’interno di questo contesto critico, emerge la proposta di abolire il valore legale del titolo di studio, argomentando che la certificazione ufficiale non è necessariamente garante di qualità nell’istruzione, come dimostrato dall’esperienza diretta di studenti con insegnanti di vario livello, nonostante tutti fossero certificati dallo Stato.
In risposta a questa situazione, il piano straordinario di vigilanza mira a rafforzare i controlli attraverso l’azione dei collegi ispettivi, focalizzandosi in particolare su alcune aree geografiche come la Campania, il Lazio e la Sicilia. L’obiettivo è verificare il rispetto dei requisiti legali per il riconoscimento e il mantenimento della parità scolastica, inclusa la regolare frequenza delle attività didattiche da parte degli studenti, l’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili, l’attivazione dei percorsi di istruzione previsti e la corretta formalizzazione dei contratti di lavoro per docenti e personale ATA.
Questo impegno rappresenta un tentativo concreto di affrontare e contrastare le pratiche scorrette all’interno del sistema educativo, promuovendo un approccio basato sulla legalità e sul merito, per garantire un’istruzione di qualità e valorizzare gli sforzi e i sacrifici degli studenti seri e impegnati.