Liceo del made in Italy, successo o flop? Ecco i numeri delle iscrizioni

L’introduzione del liceo del Made in Italy, annunciata ad aprile del 2023 dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e sostenuta dagli alleati leghisti, ha incontrato un’accoglienza meno calorosa del previsto nel panorama educativo italiano. Con soli 375 studenti iscritti su un totale di 92 licei a indirizzo Made in Italy approvati sul territorio nazionale, la partecipazione ammonta a circa lo 0,08% del totale degli iscritti alle scuole superiori, un risultato che ha suscitato diverse riflessioni.

Nonostante questi numeri possano apparire modesti, il ministro Adolfo Urso ha espresso ottimismo, considerando questo esordio come “un buon inizio” per il liceo del Made in Italy, specialmente considerandolo un “anno pilota”.

L’ambizione del governo è che questa iniziativa possa crescere e migliorare nel tempo, diventando un punto di riferimento nel sistema educativo italiano.

La distribuzione geografica dei licei a indirizzo Made in Italy vede una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, con una concentrazione significativa in Sicilia, Lombardia, Lazio e altre regioni. Tuttavia, la Regione Campania non ha ancora autorizzato l’avvio dei licei Made in Italy, escludendo quindi 22 scuole dall’elenco attuale.

Il percorso del liceo Made in Italy è descritto come innovativo e orientato al mondo produttivo, istituito in seguito all’approvazione del ddl Made in Italy dal Parlamento a fine dicembre.

L’integrazione di discipline umanistiche e materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) mira a valorizzare le eccellenze italiane, promuovendo la crescita sostenibile e il talento nazionale. Il ministro Urso sottolinea l’importanza di creare un ponte tra il sistema educativo e il mondo delle imprese, facilitando l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro.

Nonostante l’intento lodevole e la visione ambiziosa dietro al liceo del Made in Italy, la risposta iniziale da parte di studenti e famiglie suggerisce la necessità di un’ulteriore riflessione e di strategie mirate per accrescere l’attrattività di questo percorso formativo. Potrebbe essere utile approfondire le ragioni dietro la scarsa adesione e lavorare su una comunicazione efficace che metta in luce i benefici concreti e le opportunità offerte da questo innovativo percorso di studi.

La nuova offerta formativa introdotta dal Ministero dell’Istruzione, comprendente il liceo del Made in Italy e la filiera sperimentale 4+2 tecnologico-professionale, ha raccolto un notevole interesse tra gli studenti, con un totale di 2.044 iscrizioni per l’anno scolastico 2024-25. La soddisfazione espressa da Fratelli d’Italia rispecchia l’entusiasmo per il successo di queste innovazioni, che segnano un importante passo avanti nell’arricchimento del panorama educativo italiano.

Il liceo del Made in Italy si distingue per un curriculum che mira a formare gli studenti in ambito economico e giuridico, senza trascurare le fondamentali basi scientifiche e culturali. Questo percorso di studi è progettato per fornire una comprensione profonda degli scenari storico-geografici e artistico-culturali, così come della storia e dello sviluppo industriale ed economico dei settori che caratterizzano il Made in Italy.

Tra gli obiettivi didattici spiccano anche il conseguimento di competenze specifiche per la gestione d’impresa, le tecniche e le strategie di mercato, nonché gli strumenti per supportare e sviluppare i processi produttivi e organizzativi tipici delle imprese italiane di eccellenza. Un focus particolare è posto sull’internalizzazione delle imprese, elemento chiave per la promozione del Made in Italy nel mondo.

Filiera Sperimentale 4+2 Tecnologico-Professionale

La filiera sperimentale 4+2, che ha raccolto la maggior parte delle iscrizioni, rappresenta un’innovazione nel campo dell’istruzione tecnica e professionale, offrendo agli studenti un percorso accelerato che conduce al diploma in quattro anni, con la possibilità di proseguire per ulteriori due anni per un’ulteriore specializzazione. Questo modello formativo è pensato per rispondere in modo flessibile e dinamico alle esigenze del mercato del lavoro, preparando i giovani con un bagaglio di competenze pratiche e teoriche immediatamente spendibili.

Crescita delle Iscrizioni agli Istituti Tecnici e Professionali

Il trend positivo nelle iscrizioni agli istituti tecnici e professionali conferma l’interesse crescente degli studenti verso percorsi di studio che offrono prospettive concrete di inserimento nel mondo del lavoro, evidenziando una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte da queste formazioni.

La risposta entusiastica a queste novità educative testimonia il desiderio di un’istruzione che sia al tempo stesso innovativa, radicata nelle eccellenze del territorio e orientata verso il futuro professionale degli studenti. La sfida per il sistema scolastico sarà ora quella di implementare efficacemente questi nuovi percorsi, garantendo agli studenti le migliori opportunità di apprendimento e di sviluppo delle proprie potenzialità.

 

Materie per il primo biennio (primo e secondo anno):

Lingua e letteratura italiana: 132
Storia e Geografia: 99
Diritto: 99
Economia politica: 99
Lingua e cultura straniera 1: 99
Lingua e cultura straniera 2: 66
Matematica*: 99
Scienze naturali**: 66
Scienze motorie e sportive: 66
Storia dell’arte: 33
Religione cattolica o Attività alternative: 33
Totale ore: 891
* con Informatica
** Biologia, Chimica, Scienze della Terra