NoiPa, Stipendi di Febbraio 2024 consumati dal conguaglio Irpef – Il conguaglio IRPEF ha portato a una situazione particolarmente critica per i lavoratori della scuola nella provincia di Macerata, tra cui presidi, dirigenti amministrativi, docenti e collaboratori scolastici, ma anche personale accademico e universitario. A seguito di questa operazione fiscale relativa ai redditi del 2023, molti hanno subito una notevole riduzione dello stipendio di febbraio, con casi estremi in cui la retribuzione è stata quasi azzerata, arrivando a cifre simboliche come 36 euro.
Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc-Cgil, ha rilevato che la maggior parte delle riduzioni si attesta tra i 150 e i 300 euro, impattando significativamente sui bilanci delle famiglie, in particolar modo quelle in cui entrambi i coniugi lavorano nel settore dell’istruzione. Per i collaboratori scolastici, che già partono da una base salariale inferiore, un taglio di 300 euro rappresenta un carico ancor più gravoso.
Di fronte a questa situazione, Di Pierro ha sottolineato la necessità di prevedere soluzioni come la rateizzazione del conguaglio fiscale, al fine di mitigare l’impatto su lavoratori e famiglie, sottolineando l’urgenza di affrontare e risolvere questa problematica che sta mettendo a dura prova il personale scolastico e universitario.
Il conguaglio fiscale rappresenta il calcolo finale dell’IRPEF e delle addizionali che ogni lavoratore deve versare basandosi sui redditi percepiti nel corso dell’anno precedente, in questo caso il 2023. Questa operazione può comportare una variazione dell’importo dello stipendio ricevuto nel mese di febbraio: se il conguaglio risulta essere a debito, lo stipendio si riduce; se a credito, cosa meno frequente, l’importo dello stipendio aumenta.
Secondo un sondaggio condotto da Ancodis, l’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici, una percentuale significativa di partecipanti ha riscontrato una decurtazione dello stipendio di febbraio: quasi il 92% ha avuto una riduzione superiore ai 100 euro, il 70.4% superiore ai 200 euro, e il 13,5% ha subito un taglio di oltre 800 euro.
Nonostante il conguaglio sia una pratica consueta in questo periodo dell’anno, il fenomeno ha sollevato notevoli preoccupazioni. Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc-Cgil, sottolinea che il pagamento delle tasse è un dovere equo, ma critica il metodo con cui viene effettuato il conguaglio, segnalando come la ripetizione di casi estremi, anno dopo anno, minacci la capacità dei lavoratori di soddisfare le proprie necessità fondamentali e quelle delle loro famiglie.
Di Pierro propone alcune soluzioni per mitigare l’impatto negativo di questa pratica: innanzitutto, suggerisce di informare in anticipo i lavoratori riguardo le significative variazioni dello stipendio che il conguaglio potrebbe comportare, specialmente in quei casi in cui l’importo dello stipendio viene notevolmente ridotto o addirittura azzerato.
Inoltre, invoca un intervento amministrativo che consenta la rateizzazione del debito fiscale, in particolare quando le trattenute superano una determinata soglia, al fine di alleviare il carico finanziario sui lavoratori e garantire una maggiore equità e sostenibilità nel processo di riscossione delle imposte.
A febbraio 2024, i docenti e il personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario), sia con contratto a tempo indeterminato che determinato fino al 31 agosto o 30 giugno 2024, hanno riscontrato una variazione significativa sul loro stipendio visualizzabile attraverso l’area riservata di NoiPA. Questa variazione è dovuta all’applicazione del conguaglio fiscale, che ha portato a una decurtazione dello stipendio di febbraio che varia dai 200 agli 800 euro.
Nuove Aliquote IRPEF 2024
Con la mensilità di febbraio 2024, vengono applicate nuove aliquote IRPEF, che prevedono un incremento dello stipendio per coloro che hanno un reddito lordo annuo superiore ai 28.000 euro, con un aumento che potrebbe raggiungere i 20 euro. Le nuove fasce di imposizione saranno valide esclusivamente per l’anno 2024 e sono strutturate nel modo seguente:
- Un’aliquota del 23% applicabile fino a un reddito di 28.000 euro;
- Un’aliquota del 35% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro;
- Un’aliquota del 43% per i redditi superiori ai 50.000 euro.
Esonero Contributivo
In aggiunta, viene introdotta una misura di esonero contributivo, che consiste in una riduzione dei contributi del 6% per i lavoratori con una retribuzione imponibile mensile non superiore a 2.692 euro (equivalenti a 35.000 euro annui lordi). Per coloro che guadagnano fino a 1.923 euro al mese (25.000 euro annui lordi), la riduzione contributiva aumenta al 7%. La retribuzione imponibile è calcolata su base mensile, tenendo in conto tredici mensilità all’anno, e l’esonero contributivo non incide sul calcolo della tredicesima.
Queste modifiche fiscali e contributive rappresentano un tentativo di adeguare il sistema tributario alle necessità dei lavoratori e di stimolare la capacità di spesa, nonostante possano comportare, nel breve termine, un impatto negativo per alcuni lavoratori a causa del conguaglio fiscale.