Crescono gli Hikikomori tra la “Generazione Z”, ecco i dati – L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato i risultati di un’indagine rivolta alla cosiddetta “generazione Z”, focalizzandosi sui giovani tra gli 11 e i 17 anni. Questa ricerca rappresenta il primo approfondimento in Italia sull’incidenza del ritiro sociale cronico, fenomeno noto con il termine giapponese hikikomori, che indica coloro che scelgono di estraniarsi completamente dalla vita sociale per periodi prolungati, isolandosi in casa senza mantenere contatti diretti con l’esterno, talvolta neanche con i familiari più stretti.
Sebbene lo studio si concentri unicamente sugli studenti delle scuole medie e superiori, rivela l’esistenza di circa 66.000 hikikomori, con una prevalenza leggermente maggiore tra gli 11 e i 13 anni. Questi dati si avvicinano a quelli forniti dal CNR, che stimava circa 54.000 casi tra i 15 e i 19 anni, suggerendo una stima complessiva per la popolazione studentesca italiana di hikikomori in fase iniziale tra i 50.000 e i 100.000.
Il fenomeno degli hikikomori, che significa “stare in disparte”, interessa principalmente i giovani dai 14 ai 30 anni, con una maggioranza di maschi (tra il 70% e il 90%), anche se la presenza femminile potrebbe essere sottostimata.
Le cause di questo ritiro sociale sono molteplici:
- Caratteriali: molti hikikomori sono individui intelligenti, sensibili e socialmente inibiti, caratteristiche che rendono arduo per loro stabilire relazioni soddisfacenti e durature e affrontare le sfide e le delusioni della vita.
- Familiari: fattori come l’assenza emotiva del padre e un legame eccessivo con la madre sono spesso citati, soprattutto nell’esperienza giapponese, come contribuenti al problema. I genitori possono avere difficoltà a comunicare con il figlio, che a sua volta rifiuta ogni forma di assistenza.
- Scolastiche: il rifiuto della scuola è un campanello d’allarme precoce, con l’ambiente scolastico percepito negativamente. L’isolamento può celare esperienze di bullismo.
- Sociali: una visione negativa della società e l’incapacità di gestire le pressioni legate al successo sociale sono ulteriori fattori che spingono verso l’isolamento.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la dipendenza da internet non è considerata una causa primaria del fenomeno hikikomori, ma piuttosto una conseguenza dell’isolamento stesso. Questa distinzione sottolinea l’importanza di comprendere le radici profonde dell’hikikomori per poter offrire supporto efficace a chi ne soffre.