Pagamento ADI Assegno Inclusione Febbraio 2024, Date e Novità – L’erogazione della seconda rata dell’Assegno di Inclusione (ADI) per il mese di febbraio 2024 è prevista a partire dal 27 di questo mese. Questo sostegno economico è destinato ai nuclei familiari che soddisfano determinate condizioni di vulnerabilità, tra cui la presenza di minori, persone con disabilità, anziani oltre i 60 anni o individui in situazioni di disagio.
Per accedere a questo beneficio, i richiedenti devono aver inoltrato la propria domanda, aderito al Patto di Attivazione Digitale (PAD) e rispettare i criteri di ammissibilità richiesti.
L’importo dell’assegno verrà accreditato sulla carta di inclusione. Nel mese di gennaio, l’importo medio erogato ai beneficiari è stato di circa 620 euro. Coloro che presentano la domanda o aderiscono al PAD nel corso del mese di febbraio riceveranno il pagamento a partire dal 15 marzo 2024.
Per il mese di febbraio, quindi, il giorno chiave è il 27, quando l’INPS procederà all’accredito della seconda mensilità del sostegno economico a favore delle famiglie idonee, che includono almeno un minore, una persona con disabilità, anziani di età superiore ai 60 anni o soggetti in condizioni di svantaggio sociale.
I pagamenti dell’assegno di inclusione per il mese di gennaio sono stati effettuati il 26 gennaio e il 15 febbraio, a seguito dell’invio della domanda e dell’adesione al PAD.
La partecipazione all’ADI richiede anche la registrazione sulla piattaforma SIISL e la firma del PAD da parte dei componenti del nucleo familiare. Chi invia la domanda o sottoscrive il PAD in febbraio vedrà il proprio assegno erogato a partire dal 15 marzo 2024.
Con l’assegno di inclusione, le famiglie possono beneficiare di un aiuto finanziario fino a 6.000 euro all’anno, equivalenti a 500 euro mensili, incrementati in base al parametro della scala di equivalenza applicabile. A questa somma si può aggiungere un ulteriore contributo per l’affitto, fino a un massimo di 280 euro al mese.
Per i nuclei familiari composti esclusivamente da individui di età superiore ai 67 anni o da anziani e altri membri disabili o non autosufficienti, il limite massimo annuale dell’assegno aumenta a 7.560 euro, con un contributo aggiuntivo per l’affitto che può raggiungere i 1.800 euro all’anno.
A gennaio, secondo quanto comunicato dal Ministero del Lavoro, l’importo medio erogato ai beneficiari dell’ADI è stato di 620 euro.
La Carta di Inclusione è il mezzo attraverso il quale i beneficiari dell’assegno di inclusione ricevono l’accredito delle mensilità, tra cui quella di febbraio 2024. Questo strumento di pagamento presenta caratteristiche simili a quelle della carta precedentemente utilizzata per il reddito di cittadinanza, fungendo da carta di debito con alcune restrizioni specifiche. Tali limitazioni riguardano principalmente la tipologia di beni acquistabili e le operazioni di bonifico ammesse, vietando, ad esempio, l’acquisto di prodotti legati al gioco d’azzardo o gli acquisti online.
Verifica del saldo e degli ultimi movimenti:
I possessori della Carta di Inclusione hanno a disposizione diverse modalità per controllare il saldo e la lista delle transazioni:
- Utilizzando gli ATM Postamat, inserendo la carta e immettendo il proprio PIN.
- Recandosi direttamente agli sportelli di Poste Italiane.
- Attraverso il servizio telefonico, disponibile:
- Chiamando il numero verde 800.666.888 da telefono fisso, senza costi aggiuntivi.
- Componendo il numero +39 06.4526.6888 da cellulare o dall’estero, con costi variabili a seconda del piano tariffario applicato dall’operatore telefonico.
È importante sottolineare che il nuovo sussidio non comprende l’assegno unico, precedentemente associato al reddito di cittadinanza. Pertanto, per beneficiare delle prestazioni dedicate ai figli a carico è necessario presentare una domanda specifica.
Riesame delle domande:
Secondo quanto riportato dal Ministero del Lavoro, a gennaio sono state registrate 779.302 domande per l’assegno di inclusione, con 182.350 di queste respinte per varie ragioni, quali superamento delle soglie di reddito, DSU oltre i limiti stabiliti o mancate dichiarazioni lavorative.
L’INPS ha annunciato che a partire dal 27 febbraio sarà possibile richiedere il riesame delle domande respinte. Gli interessati hanno un arco temporale di 30 giorni dalla notifica del rifiuto per inoltrare la richiesta di revisione alla sede INPS di competenza territoriale o avviare un ricorso giudiziario.
L’esito delle domande per l’assegno di inclusione può essere consultato attraverso l’apposita procedura gestionale ADI sul sito dell’INPS, accedendo con le proprie credenziali personali.