Scuola, permessi retribuiti docenti precari, requisiti e domanda – Nel 2024, i docenti a contratto a tempo determinato godranno dei permessi retribuiti, grazie alla ratifica definitiva del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-2021. Questo estende alcuni benefici già disponibili ai docenti di ruolo anche ai precari, sebbene con alcune limitazioni.
I permessi retribuiti, tuttavia, non saranno accessibili a tutti gli insegnanti con contratti precari, analogamente a quanto accaduto precedentemente con la carta del docente.
Secondo le indicazioni fornite dalla FLC CGIL tramite un comunicato e confermate dall’ARAN, i tre giorni di permesso retribuito saranno disponibili a partire dal 19 gennaio 2024, data di entrata in vigore del nuovo accordo collettivo. È importante notare che tali permessi non saranno proporzionali alla durata del contratto.
Destinatari e Modalità dei Permessi Retribuiti per Insegnanti Precari
I benefici dei permessi retribuiti spettano a specifiche categorie di docenti precari, come delineato dall’articolo 35 del CCNL del 18 gennaio 2024:
- Docenti con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno;
- Docenti ingaggiati con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto.
Di conseguenza, i docenti assunti per supplenze brevi o sporadiche tramite le graduatorie di istituto non avranno diritto ai tre giorni di permesso retribuito. La disposizione interessa anche il personale ATA, estendendo dunque il beneficio a una porzione più ampia dei lavoratori precari nel settore dell’istruzione.
Per richiedere i permessi retribuiti, i docenti interessati dovranno seguire le procedure stabilite dalla propria istituzione scolastica, verificando i requisiti di ammissibilità in base alla propria situazione contrattuale e alle disposizioni vigenti del CCNL.
A partire dal 19 gennaio 2024, i docenti supplenti possono beneficiare dei permessi retribuiti, un vantaggio esteso anche a loro grazie all’entrata in vigore del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Istruzione e Ricerca 2019-2021. Questi permessi, utilizzabili per necessità personali o legate alla famiglia, segnano un importante cambiamento rispetto al passato, quando i supplenti erano costretti a prendere giorni di permesso non retribuiti, anche per partecipare a concorsi scolastici.
Dal 19 gennaio, i precari hanno diritto al pieno godimento di tre giorni di permesso retribuito per l’intero anno scolastico, fino al termine del loro contratto il 30 giugno o il 31 agosto 2024, a seconda della durata dell’incarico. Importante sottolineare che questi permessi non subiscono riproporzionamenti in base ai mesi rimanenti dell’anno scolastico né riduzioni, anche se il docente ha già usufruito di permessi non retribuiti.
Procedura per la Richiesta dei Permessi
I docenti supplenti che intendono richiedere uno o più giorni di permesso retribuito, nel limite massimo di tre all’anno, devono seguire questa procedura:
- Inviare una richiesta formale alla segreteria della propria scuola di appartenenza.
- Allegare alla richiesta un’autocertificazione che giustifichi l’assenza o, nel caso di partecipazione a concorsi scolastici, l’attestato di partecipazione rilasciato dalla commissione d’esame al termine della prova.
- Presentare la domanda con un preavviso minimo di cinque giorni lavorativi rispetto alla data in cui si intende fruire del permesso. Questo termine è indicativo e può variare secondo quanto stabilito dal Contratto Integrativo scolastico, che può prevedere eccezioni in caso di necessità urgenti.
Queste indicazioni mirano a facilitare i docenti supplenti nella gestione delle proprie esigenze personali e familiari, garantendo loro supporto e flessibilità nel contesto lavorativo. È fondamentale che i docenti verifichino le specifiche disposizioni del proprio istituto scolastico per assicurarsi di rispettare tutti i requisiti necessari nella richiesta di permessi retribuiti.