Quale Punteggio Serve per Superare Concorso scuola Docenti 2024? ecco i dati – Ottenere semplicemente il punteggio minimo al concorso scuola 2024 non si rivela sufficiente per garantirsi una posizione favorevole all’interno della graduatoria finale, che elenca esclusivamente i vincitori. Questa selezione, denominata anche “straordinario ter”, si sta attuando in tutta Italia con l’obiettivo di reclutare personale didattico ed educativo, dall’educazione dell’infanzia fino alle scuole secondarie di secondo grado.
La fase iniziale del concorso prevede un esame scritto su computer, basato su domande a scelta multipla, da completare entro il 19 marzo per le posizioni generali e di sostegno. A differenza del precedente concorso del 2022, molti candidati hanno trovato questo quiz più accessibile, e il suo superamento consente l’accesso alla fase orale.
La valutazione della prova orale, anch’essa da superare con almeno 70 punti su 100, verrà integrata dai punteggi ottenuti dai titoli valutabili. Coloro che supereranno entrambe le fasi entreranno in una lista di graduatoria che, però, non prevede la figura degli idonei, non consente scorrimenti e valuta le riserve e le precedenze, anche in funzione del genere di appartenenza. Vediamo perché il solo superamento delle prove con il punteggio di base non è adeguato.
I partecipanti devono aspirare a raggiungere il massimo dei voti possibili sia nella prova scritta sia in quella orale. Il punteggio della prova scritta, che attualmente si sta svolgendo, richiede un minimo di 70/100, a cui si aggiungeranno i voti dell’orale e dei titoli, fino a un massimo di 50 punti.
La preoccupazione principale tra i candidati riguarda la graduatoria finale, dato che coprirà esclusivamente i posti vacanti e si procederà allo scorrimento solo in caso di rinuncia dei candidati in posizione favorevole per l’assunzione.
I candidati che supereranno le selezioni senza riuscire ad ottenere una collocazione vantaggiosa nella graduatoria finale si vedranno costretti a rinunciare sia all’abilitazione che al ruolo.
La lista dei vincitori rimarrà valida fino all’emanazione del bando per il successivo concorso scolastico, previsto per l’autunno successivo.
Le liste di merito sono suddivise per regione, classe di concorso e tipo di posto, tenendo conto anche delle quote riservate.
La validità di queste liste è annuale, a partire dall’anno scolastico successivo alla loro approvazione e termina con la pubblicazione delle graduatorie del concorso successivo, garantendo comunque ai vincitori il diritto all’assunzione, anche negli anni futuri, qualora i posti annualmente destinati alle assunzioni risultassero insufficienti.
Pertanto, per il concorso scuola 2024, non vi è una graduatoria di idonei o una lista a esaurimento, rendendo essenziale per i candidati impegnarsi al massimo per ottenere il miglior punteggio possibile, specialmente coloro che non vantano numerosi titoli accademici o di servizio. Riguardo alle quote riservate e alle situazioni di parità di punteggio, le donne potrebbero trovarsi svantaggiate in molte categorie di concorso.
Alla conclusione delle valutazioni, le commissioni incaricate di giudicare i partecipanti al concorso scuola devono compilare le graduatorie di merito a livello regionale, prendendo in considerazione sia le quote di riserva che l’applicazione di criteri specifici in caso di parità di votazione tra i concorrenti.
Il meccanismo di riserva dei posti è descritto nel dettaglio dal decreto ministeriale n. 205, datato 26 ottobre 2023, agli articoli 13, commi 9 e 10. Questo decreto stabilisce una riserva del 30% dei posti per ogni regione, categoria di concorso e tipologia di posto, riservata a coloro che hanno prestato servizio nelle scuole statali per almeno tre anni scolastici, anche non consecutivi, nell’arco degli ultimi dieci anni.
Tale riserva viene applicata solo se il numero di posti disponibili per ciascuna regione, categoria di concorso o tipologia di posto è uguale o superiore a quattro. La riserva si estende, in proporzione, anche ai candidati con disabilità ai sensi della legge n.68/99 e, in una percentuale minima, ai militari volontari in base all’ex decreto legislativo 66/2010.
In situazioni di parità di punteggio, la preferenza viene data ai candidati più giovani.
Per questa edizione del concorso, si registra una penalizzazione delle candidate femminili attraverso le cosiddette “quote blu”. In caso di punteggio equivalente, infatti, viene data precedenza al candidato maschile per la maggior parte delle tipologie di posti. Tale criterio è indicato nelle tabelle finali del bando, dove è specificato il “Genere destinatario del titolo di preferenza” secondo l’articolo 6 del DPR 487 del 1994, valido fino al 31/12/2022, in contesti in cui prevale l’insegnamento femminile. Questa decisione ha suscitato notevoli discussioni e malcontento tra le partecipanti al concorso.