L’Inps ha deciso di non includere l’assegno unico nell’ISEE di oltre 6 milioni di nuclei familiari, aprendo la strada a un accesso semplificato ad ulteriori bonus per le famiglie. Questo cambiamento avrà un impatto rilevante: avere un ISEE ridotto può infatti qualificare a un assegno unico fino a circa 200 euro per figlio, totalizzando 2.400 euro annui. La rimozione di questa cifra dal calcolo dell’ISEE porterà a una valutazione più favorevole del reddito per molte famiglie.
Questo intervento è considerato una soluzione provvisoria in attesa di una riforma più ampia. Il governo riconosce che la legge sull’assegno unico, introdotta durante il mandato del governo Draghi, ha influenzato negativamente il calcolo dell’ISEE, limitando l’accesso a ulteriori sostegni per le famiglie bisognose.
Dopo due anni dalla sua introduzione, l’assegno unico beneficia oltre 10 milioni di minori, ma ha al contempo incrementato l’ISEE dei nuclei familiari che lo percepiscono, impedendo l’accesso ad altri bonus disponibili. Mantenersi al di sotto di una certa soglia ISEE consente di beneficiare di vari aiuti, inclusi quelli per servizi psicologici, trasporti pubblici e asili nido.
Il governo ha elevato al rango di priorità le politiche a sostegno delle famiglie e ha istituito un tavolo tecnico interministeriale dedicato alla riforma dell’ISEE, con l’obiettivo di identificare i punti critici e suggerire adeguamenti.
Tra le possibili modifiche si valuta di ridurre l’impatto della prima casa sul calcolo dell’indicatore. Tuttavia, queste operazioni comportano costi che dovranno essere attentamente analizzati in termini di risorse finanziarie necessarie. Inoltre, il governo ha esteso la portata dell’assegno unico, soprattutto a vantaggio delle famiglie numerose, quelle con figli disabili e, in alcuni casi, per nuclei con bambini sotto i tre anni.
L’Assegno Unico Universale, istituito con il decreto legislativo n. 230 del 2021, costituisce una forma di sostegno economico globale rivolta a tutte le famiglie italiane che hanno figli minori o maggiorenni a carico, fino ai 21 anni, a certe condizioni specificate, e senza limiti di età per i figli con disabilità. Questo assegno si propone di unificare e semplificare il sistema di supporto alle famiglie, sostituendo alcune delle agevolazioni economiche precedentemente in vigore.
L’importo dell’assegno è determinato da una quota fissa e una variabile, calcolate in base all’ISEE del nucleo familiare, e prevede incrementi per i nuclei con più figli, per le famiglie monogenitoriali e per i figli con disabilità. I pagamenti dell’assegno unico, programmati da febbraio a giugno 2024, sono distribuiti nelle seguenti date:
- 18, 19, 20 marzo 2024;
- 17, 18, 19 aprile 2024;
- 15, 16, 17 maggio 2024;
- 17, 18, 19 giugno 2024.
Gli importi variabili dell’assegno, calcolati in relazione all’ISEE, iniziano da un massimo di 199,4 euro per un ISEE fino a 17.090,61 euro, diminuendo progressivamente a seconda dell’aumento della soglia ISEE, fino a raggiungere importi più bassi per fasce di reddito superiori.
Per il 2024, l’importo base per ciascun figlio, senza includere eventuali maggiorazioni specifiche, parte da 57 euro per figlio per famiglie senza ISEE o con un ISEE superiore a 45.574,96 euro. Oltre al valore dell’ISEE, anche il numero dei figli a carico, la loro età e la presenza di eventuali condizioni particolari, come la disabilità, influenzano l’entità dell’assegno.
Questo sistema si rivela un passo importante verso la creazione di un ambiente più equo e supportivo per tutte le famiglie italiane, garantendo un aiuto concreto nell’allevamento e nell’educazione dei figli.