Il progetto di legge sulle semplificazioni, che dovrebbe essere discusso dal Consiglio dei Ministri nella giornata di domani, include importanti misure riguardanti il settore dell’educazione, oltre a prevedere innovazioni per il settore sanitario, con l’introduzione delle cosiddette “farmacie dei servizi”. Esaminiamo nel dettaglio le proposte per l’istruzione.
Il focus principale per l’educazione è porre un freno alla pratica di concentrare il recupero degli anni scolastici, limitando specificatamente la possibilità per gli studenti di completare più di due anni di studi in uno solo. Secondo il testo del disegno di legge, “l’alunno o lo studente può sostenere, nello stesso anno scolastico e all’interno di un istituto del sistema nazionale di istruzione, gli esami di idoneità per un massimo di due anni scolastici successivi a quello in cui ha ottenuto l’ammissione a seguito dello scrutinio finale”.
Inoltre, qualora l’esame di idoneità comprenda due anni scolastici, “la commissione d’esame sarà guidata da un presidente esterno all’istituto, designato dall’Ufficio Scolastico Regionale”. Questa misura intende contrastare il fenomeno dei “diplomifici”.
Il disegno di legge mira anche a regolamentare le cosiddette scuole private “diplomifici”, impedendo la formazione di classi create esclusivamente per l’ultimo anno di studi, al fine di facilitare il percorso verso la maturità. Il testo specifica che “non sarà consentita l’autorizzazione all’apertura di più di una classe terminale aggiuntiva per ciascun indirizzo di studi già esistente in una scuola paritaria”.
Tale restrizione sarà imposta stabilendo che l’apertura di classi aggiuntive debba essere “condizionata all’emissione di un’autorizzazione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, su richiesta motivata dell’ente gestore, da presentarsi entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento”.
Queste misure rappresentano un tentativo significativo di rafforzare l’integrità e la qualità dell’offerta formativa nel sistema educativo nazionale, oltre a garantire un percorso più equo e trasparente per tutti gli studenti.
Il disegno di legge sulle semplificazioni, previsto per l’imminente discussione in Consiglio dei Ministri, propone rilevanti novità nel settore dell’istruzione e della salute, con l’obiettivo di ottimizzare e rendere più efficienti tali ambiti.
Nel campo dell’educazione, si mira a porre fine alla pratica di accumulare e recuperare più anni scolastici contemporaneamente, limitando la possibilità per gli studenti di sostenere gli esami di idoneità per non più di due anni successivi in un unico anno scolastico.
Questo cambiamento prevede che, nel caso di esami relativi a due anni di corso, la commissione esaminatrice sia presieduta da un presidente esterno, designato dall’Ufficio Scolastico Regionale. Inoltre, il disegno di legge mira a contrastare la creazione di cosiddetti “diplomifici” nelle scuole private, stabilendo restrizioni sull’apertura di classi terminali collaterali per ciascun indirizzo di studi già attivo in una scuola paritaria.
Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno, è prevista l’introduzione di una corsia preferenziale che garantirebbe la priorità nella conferma dei contratti a tempo determinato, a beneficio degli studenti con disabilità e per promuovere un clima educativo più sereno.
Nell’ambito sanitario, emerge l’innovazione delle “farmacie dei servizi”, che estenderanno i loro servizi includendo tutte le vaccinazioni per gli individui oltre i 12 anni, alcuni esami diagnostici tramite telemedicina, e l’ampliamento delle analisi effettuabili con prelievo di sangue capillare. Queste strutture offriranno inoltre la possibilità di selezionare il medico di medicina generale o il pediatra e di prenotare visite ed esami.
Il disegno di legge prevede anche la semplificazione delle procedure per gli interventi su immobili vincolati e per le autorizzazioni relative all’affidamento o alla dispersione delle ceneri, che saranno gestite online dall’Ufficiale dello Stato Civile del Comune. Inoltre, per il Terzo settore è anticipata l’abolizione dell’obbligo di rendicontazione per gli aiuti pubblici ricevuti.
Queste misure sono dirette a migliorare l’efficienza dei servizi educativi e sanitari, rendendo più accessibili e gestibili i processi per cittadini e istituzioni.