Il recente concorso bandito dell’INPS per l’assunzione di di 365 dipendenti a tempo indeterminato nella figura di analista del processo – consulente professionale è stato subito oggetto di critiche soprattutto per la richiesta della conoscenza della lingua inglese di livello B2, un requisito ritenuto da molti candidati superfluo tanto che uno dei candidati aveva presentato ricorso proprio perchè riteneva iniqua la richiesta da parte del bando della conoscenza dell’Inglese.
A distanza di qualche mese dalla presentazione del ricorso il Tar del Lazio si è pronunciato sulla vicenda e secondo i giudici Giuseppe Sapone, Pierina Biancofiore e Alfredo Storto, la Riforma della pubblica amministrazione “Madia” ha modifcato le carte in tavola per i concorsi pubblici che ora possono richiedere specifiche competenze certificate riducendo di fatto la platea dei partecipanti.
Per questo motivo il Tar del Lazio ha respisto il ricorso presentato da un candidato contro il requisito della lingua inglese, il quale riteneva che l’ente pubblico avesse applicato la norma sulle assunzioni nel pubblico impiego non in maniera corretta usando, “eccesso di potere per arbitrarietà manifesta, irragionevolezza dell’azione amministrativa; per sviamento illogicità, ingiustizia manifesta, per straripamento; violazione dei principi del favor partecipationis, eccesso di potere per disparità di trattamento, per irragionevolezza, contraddittorietà, difetto di proporzionalità, ingiustizia grave e manifesta; violazione e falsa applicazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione”.
I giudici del Tar non hanno accolto il ricorso e per tanto sia il bando di concorso che la determina istitutiva del profilo di “analista del processo – consulente professionale”, non sono impugnabili perché successivi alla Riforma Madia, inoltre sempre secondo i giudici del Tar del Lazio ai fini dell’ingresso in tale figura professionale di nuova istituzione non era sufficiente l’accertamento della conoscenza della lingua inglese (…), ma era necessario, trattandosi di una figura specialistica, che la conoscenza della lingua inglese di un certo livello fosse individuata come requisito di partecipazione, essendone in ciò consentito” dalla legge delega del 2015.