Quanti studenti universitari dopo lunghi mesi di studio intense fatte di sacrifici con notti insonne trascorse sui libri si trovano a doversi portare a casa un voto che secondo loro non è sufficientemente nelle loro corde? Ebbene studenti pare che la storia stia per cambiare e se siete insoddisfatti di un voto ricevuto in sede di esame potrete fare ricorso a contestazioni attraverso le procedure di reclamo interno e con ricorso al TAR.
E’ stata introdotta una nuova normativa che prevede Sia per esami universitari orali che scritti che possibilità di procedere con la contestazione. A chi non è capitato di voler contestare un voto ricevuto all’esito di un esame universitario?
La situazione di voto “ingiusto” per lo studente è capitata tante volte, lasciando sempre un amaro sapore alla fine di un esame sebbene lo studente pensava di ricevere un voto maggiore si ritrova a portarsi a casa un voto molto più basso. Qualche studente più spigliato immediatamente chiede riscontro con la valutazione del docente, mentre altri incassano il voto basso e stanno in silenzio, ma sappiate che ormai è da normativa poter discutere il voto con un reclamo al TAR.
Una buona notizia che rincuora gli studenti universitari, ma si tratta di capire quali sono i vizi che possono legittimare una contestazione del voto, infatti sia nel caso di esame scritto che orale c’è possibilità di contestare un esame universitario e tal questione si scontra con la discrezionalità nella valutazione delle prove riconosciuta ai commissari d’esame, vale a dire con la libertà dei commissari di individuare il modo migliore per operare la valutazione.
Vediamo insieme i motivi di contestazione nel caso di un esame orale:
- Una tra le ragioni di contestazione vi è il fatto che i candidati vengano sottoposti da parte del docente a forti pressioni e senza concedere allo studente il giusto tempo per pensare alla domanda e per organizzare una risposta completa.
- dedicare poco tempo all’esaminazione anche è un punto a sfavore dello studente in quanto non concederebbe il giusto tempo dedicato all’esame e il docente è incitato a concludere presto l’esame assegnando il relativo voto, senza aver concesso al candidato un ragionevole tempo.
Anche se è discrezione dell’esaminatore decidere quanto tempo dedicare ad un esame orale, deve tuttavia essere garantito all’esaminato un tempo sufficiente per poter dimostrare la propria preparazione al fine di poter dedicare il giusto tempo e capire la vera valutazione dello studente.
Nel caso dei esame scritto le contestazioni al TAR possono essere prese in considerazione se:
- nella prova scritta vi sono domande non previste dal programma,
- termine dell’esame prima del tempo concesso.
Ancora in sede di discussione l’argomento valutazione numerica degli esami scritti, in quanto la valutazione degli esami scritti non è sempre semplice affidarla ad voto numerico, e si è presa in considerazione l’idea di giustificare il voto sempre una valutazione estesa.
Ma la giurisprudenza ha proposto di riconoscere come sufficiente la semplice valutazione numerica, che è infatti considerata di per sé sufficiente a rendere noto il convincimento della commissione in ordine all’esame sottopostole.
Ma a chi rivolgersi per contestare un esame universitario?
Lo studente può innanzitutto rivolgersi immediatamente davanti alla commissione esaminatrice stessa, al Direttore del Dipartimento ed infine al Rettore dell’Università gratuitamente e molte Università, nei loro regolamenti di Ateneo, disciplinano questa tipologia di reclami. La seconda strada da intraprendere nel caso di reclamo è il ricorso al TAR, ovvero lo studente entro 60 giorni può agire e portare tale questione innanzi ad un giudice presso il Tribunale amministrativo regionale e ottenere una pronuncia che accerti l’illegittimità del voto, ma tale via è molto costosa e non è certo la strada che assicuri l’efficacia del reclamo.