In queste ultime settimane l’argomento pensioni è al centro del dibattito e delle discussione del Governo Di Maio-Salvini, d’altronde anche prima che si formasse il governo i due leader all’interno del programma di governo avevano inserito le pensioni tra le priorità da affrontare, anche quelle considerate “d’oro” che andranno riviste al di sopra dei 5.000 euro al mese a favore di quelle più basse.
Come più volte detto l’obiettivo del governo è quello di eliminare la riforma Fornero che a detta dei due leader ha creato solo sfaceli nel mondo del lavoro e pensionistico italiano, stando alle ultime news e notizie trapelate nell’ambiente c’è in programma una cancellazione delle riforma fornero in due tempi, nell’immediato ci sarà la realizzazione della cosiddettà “Quota 100” che permetterà ai lavoratori di andare in pensione con la somma tra età anagrafica e contributiva pari a 100, il secondo step prevede l’introduzione della “Quota 41” che prevede il pensionamento per quanti hanno versato 41 anni di contributi, l’attuazione della Quota 41 prevede tempi più lunghi a dispetto della Quota 100 che potrebbe essere introdotta già con l’inzio del nuovo anno (2019).
La causa consiste nel fatto che si applicherebbero delle penalizzazioni in quanto la norma modificherebbe solo la valorizzazione dei versamenti effettuati dopo il 1996 e fino al 2012 per chi ha più di 18 anni di contratto prima della riforma Dini.
Le penalizzazioni potrebbero arrivare anche al 9/10% dell’assegno pensionistico del lavoratore di 64 anni e 20 di contributi.