La “quota 100” e la “quota 41” sono ritornate a far discutere il nuovo esecutivo e a far prendere decisioni importanti all’Istituto Nazionale previdenza Sociale.
Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha dichiarato la difficoltà dell’ente a sopperire i costi della “Quota 100” che secondo i calcoli occorrerebbero circa 20 miliardi l’anno, a seconda del requisito anagrafico, invece per la “quota 41” comporterebbe un incremento di 750.000 pensionati con gravi ripercussioni sull’occupazione.
Secondo Boeri gli interessati che andranno in pensione dopo 41 anni di contributi porteranno ad un aumento di 750.000 pensionati in più e ciò graverebbe sull’occupazione giovanile in quanto non vi saranno più disponibilità per le pensioni ai giovani.
Salvini chiede così le dimissioni di Boeri in quanto non d’accordo sulle misure adottate dal nuovo Governo, ma Boeri dice che non lascerà il suo incarico fino almeno fino al 2019, anno di scadenza del suo incarico.