In queste settimane il Governo è al lavoro per ultimare la prossima legge di stabilità che andrà in vigore dal 2017 e stando alle ultime notizie inerenti il settore scuola sembra che il Governo stia lavorando ad un piano di assunzioni che ammonta a circa 80 mila docenti, in questo modo si andrebbe ad eliminare il precariato all’interno della scuola ed al tempo stesso il governo andrebbe a mettere una grande toppa sul fallimentare Concorso Scuola che si è svolto durante questa estate 2016.
Scuola: il Governo vuole assumere 80mila precari
La nuove legge di stabilità dovrà essere presentata entro il 15 ottobre ed approvata entro il 4 dicembre 2016, saranno mesi importanti e decisivi anche per il settore scuola che come abbiamo anticipato è tra le priorità di questo governo, nelle prossime settimane ci sarà anche un’incotro tra il Governo ed il MIUR proprio per discutere i dettagli riguardanti le assunzioni del settore scuola che dovranno essere inseriti nella legge di stabilità 2017.
Tra le varie notizie che trapelano alcune indicano che il numero dei docenti che verrà assunto sarà sulle 80 mila unità che verranno inseriti in organico gradualmente a partire dai primi mesi del 2017 attraverso forme concorsuali ancora da stabilire e definire nel dettaglio, infatti non è ancora noto se verranno banditi concorsi nazionali o provinciali, ma si sà che verranno nettamente separate le fascie dei docenti delle scuole medie e superiori, per le quali ci sono più cattedre che professori, da coloro che aspirano a un ruolo per infanzia ed elementari, dove invece la richiesta di insegnamento è molto più alta dell’offerta.
Poi c’è la questione relativa alla scuola d’infanzia che è più complessa poichè i precari delle Gae (Graduatorie ad Esaurimento) infanzia sono l’unico blocco delle graduatorie a esaurimento a non essere stato considerato dalle assunzioni della Buona scuola.
Inoltre bisognerà risolvere un’altro nodo che riguarda un’ampia categoria di diplomati magistrali i quali sono stati accettati nelle graduatorie a esaurimento dopo le sentenze di Tar e Consiglio di Stato, allo stesso tempo ci sono molti laureati in Scienze della formazione primaria che non sono previsti e Diplomati pronti ad essere assunti, laureati no.
Le prossime settimane saranno dunque cruciali per il settore scuola e per capire la strada che il governo intende tracciare per il 2017 ma anche per gli anni successivi e che interessano migliaia di docenti che ancora vivono una situazione lavorativa completamente precaria e non ancora definita.