Le promesse del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio in merito alle modifiche sulla Buona Scuola non tardano a concretizzarsi, infatti proprio il Vicepremier afferma che a Gennaio 2019 si provvederà con modifiche che andranno in soccorso ai tanti insegnati sballottati in giro per l’Italia.
Ridare dignità ai tanti insegnati che per lavorare sono costretti a migrare fuori regione di appartenenza, ciò è quanto affermato dal Ministro Di Maio in un incontro a Scondira nel Catanese, sottolineando l’importanza delle soluzioni che saranno adottate in merito agli oltre 8 mila “esiliati”.
Al momento in Italia i docenti immessi in ruolo, che appartengono a parecchie regioni de Sud, hanno accettato anche di essere spostati anche di centinaia di chilometri lontano dalle loro famiglie pur di essere immessi in ruolo, e solo pochissimi di essi hanno potuto giovare del trasferimento vicino casa, il tutto a causa di un algoritmo impazzito, afferma Di Maio.
Insegnati vittime di un algoritmo impazzito della Buona Scuola, un algoritmo che decide in modo automatizzato la destinazione dei docenti da assumere, ma presto nuove saranno le direttive, afferma Di Maio che però viene destabilizzato dalle opinioni della Lega che sembrano in conflitto con le sue opinioni.
Il senatore Mario Pittoni, presidente della Commissione Cultura a Palazzo Madama, insieme al ministro dell’Istruzione invece affermano che il progetto di legge sulla regionalizzazione del reclutamento, oltre che includere l’obbligo del domicilio professionale sarà una norma che obbligherà il neo-assunto a rimanere nella regione di immissione in ruolo per diversi anni, ma le diversità con i trattamenti insegnanti degli scorsi anni e con i trattamenti dei precari attuali potrebbero creare dissapori.