La legge di Bilancio per il 2019 non contiene interventi sul sostegno alla nascita dei figli, e per tale motivo il Bonus bebè 2019 è stato eliminato. Nel 2015 era stato introdotto il Bonus Bebè previsto per le famiglie con Isee sufficientemente basso che veniva in soccorso a tantissime famiglie per una durata di tre anni, ma riferita solo ai nati tra il primo gennaio 2015 e il 31 gennaio 2017, ma con l’ultima manovra c’era stata una modifica che prevedeva il bonus solo per i bimbi nati tra il primo gennaio 2015 e il 31 gennaio 2017.
Il Ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana a tal proposito afferma che è in predisposizione un emendamento governativo dopo una attenta verifica sull’efficacia e sulla operatività di tale Bonus.
Dopo le analisi raccolte è emerso che c’era stata molta confusione e che il bonus bebè valeva anche per i figli adottati, in quel caso considerando il periodo di ingresso nella nuova famiglia, per italiani e stranieri con permesso di soggiorno. Altre discrepanze sono emerse anche a causa della residenza che era un pre-requisito importante insieme all’indicatore Isee che non doveva superare i 25mila euro.
Ma facciamo chiarezza. La norma che fu introdotta dall’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin con la prima legge di Bilancio del governo Renzi, valeva per i nati del triennio 2015-2017 e lo scorso anno, dopo settimane di battaglia parlamentare per trovare le risorse, era stato prorogato ai nati del 2018.Il Bonus 960 euro l’anno (80 euro al mese) ma era stato ridotto l’arco temporale al solo primo anno di vita del bambino.
Il 15 novembre potrebbero discutersi tali argomenti, con modifiche che potrebbero arrivare attraverso le proposte del Movimento 5 Stelle:
- rinnovo del bonus fino a tutti i nati del 2021
- rimodulazione dell’assegno in più fasce, tenendo conto dell’Isee (1.560 euro l’anno con Isee tra 7 e 13mila euro e 1.200 euro annui tra 13mila e 19mila euro).