L’abbandono degli studi è un fenomeno presente in tutta italia ma in alcune regioni il fenomeno è più evidente e mercato, ad esempio in Basilicata secondo gli ultimi dati diffusi i giovani che abbandonano gli studi tra i 18 e i 24 anni sono 13,8 %, la Basilicata si piazza quindi al settimo posto nella classifica nazionale mentre invece tra le regioni del sud è ultima quindi possiede una percentuale di abbandono tra le più basse del sud italia.
I dati sull’abbandono scolastico sono stati resi noti dal Mise, i dati diffusi entrano più nello specifico andando ad analizzare città per città, ad esempio a Potenza, per 5551 bambini di età 0-2 anni sono disponibili 829 posti in servizi per la prima infanzia, mentre a Matera i 70 bambini da 0 a 2 anni residenti in aree montane non hanno nessuna disponibilità di essere accolti in una struttura a loro dedicata.
Altri dati indicano che tra tutti i Comuni della regione Basilicata 90 di essi sono completamente sforniti di asili nido e di qualsiasi altro servizio per la prima infanzia, solo in 11 comuni della regione si raggiunge e supera l’obiettivo europeo del 33%.
I due capoluoghi, invece, si mantengono al di sotto della soglia di copertura: a Potenza l’offerta di posti copre solo il 23,3% della platea, a Matera si arriva al 28,9.
Secondo gli esperti questi dati oltre ad essere di per sè negativi producono due conseguenze negative, la prima è il benessere di chi ci vive che si riduce notevolmente ed il secondo è l’incentivo allo spopolamento delle suddette zone, città e comuni.
In alcuni territori della montagna, la presenza di servizi per i minori può quindi essere decisiva per venire incontro alle possibili difficoltà delle famiglie con figli già residenti. La Basilicata è tra le cinque regioni italiane con la più alta percentuale di minori residenti in aree montane (40,4%). Per capirci, si consideri che in media, a livello nazionale, la quota di bambini che abitano in montagna si attesta attorno al 10%.