L’Italia è un Paese prettamente cattolico, ma nel corso degli anni sono tanti i cittadini italiani figli di stranieri non cattolici che sono in Italia e frequentano le scuole italiane. Nel nostro Paese i ragazzi che scelgono di non avvalersi dell’insegnamento sono 560 mila, il 21% e disertano l’ora di religione.
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie molto sentite dai cattolici è lo stesso ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a “sponsorizzare” la presenza del presepe a scuola, dopo le scorse polemiche solevate da alcuni genitori e insegnanti che ritenevano non necessarie nelle scuole le rappresentazioni di presepe o Crocifissi nelle scuole in quanto poteva sembrare un gesto irrispettoso verso le altre religioni.
Secondo delle indagini sul territorio è emerso che il defilarsi da parte degli studenti dall’ora di religione è maggiormente registrato alle scuole superiori del nord Italia, forse a incentivare l’abbandono dell’ora di religione è il fatto che i ragazzi prediligono uscire da scuola in anticipo o entrare dopo, se nell’orario l’ora è piazzata in chiusura o in apertura, oppure preferiscono sostituire l’ora di religione con il recupero di altre materie o altre attività.
L’abbandono dell’ora di religione si registra maggiormente nella fascia di età compresa fra i 14 e i 18 anni.
Se pensate che solo gli stranieri preferiscono attività alternative all’ora di religione vi sbagliate, infatti tale situazione è influenzata soltanto in parte dalla presenza di studenti stranieri, in quanto alle superiori la presenza di ragazzi di altre nazionalità non raggiunge le 192 mila unità.