Le occupazioni scolastiche esistono da moltissimi anni, si sono sempre “tollerate” ma oggi forse qualcosa sta cambiando, come riporta La Repubblica e il Corriere della Sera dell’11 gennaio, su un totale di 71 studenti (sia maggiorenni sia minorenni) sarebbero 23 gli indagati dai pm di Roma per l’occupazione dello storico liceo classico Virgilio della capitale, avvenuta lo scorso autunno.
Occupazione scuola è reato, a Roma indagati 23 studenti
La stretta del governo sulla sicurezza e sul rispetto delle leggi sta avendo effetto anche nel mondo della scuola, se nel mondo degli “adulti” vanno rispettate le norme e le leggi e chi non lo fa ne paga le conseguenze, perchè anche nel mondo dei giovani (a partire dai 18 anni) non si debba usare lo stesso trattamento?
E’ questo forse che si chiede la gente comune, e che l’attuale governo sta in qualche modo mettendo in pratica.
Secondo un sondaggio condotto sul tema al termine delle occupazioni studentesche ben il 48% degli istituti sarebbe stato in qualche modo danneggiato nella struttura, in questo caso chi paga? perchè coloro che si sono macchiati di reati piccoli o grandi non debbano essere puniti?
Sarà stato proprio questo il ragionamento che ha spinto i pm di Roma ad attenzionare le posizioni di 23 studenti che lo scorso autunno hanno occupato il liceo classico Virgilio della capitale, stando alle informazioni le ipotesi di reato sono diverse: variano, in base al ruolo assunto da ogni singolo allievo, dall’invasione di edificio pubblico al deturpamento e imbrattamento, dal danneggiamento all’interruzione di pubblico servizio.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione Bussetti il quale ha tenuto a confermare la linea del rigore e del rispetto:
Penso che sia giusto e importante ed è un diritto degli studenti manifestare, ma non certo in questo modo”, ha sottolineato Bussetti riferendosi ai danni prodotti dall’occupazione non autorizzata.