La questione Smartphone in classe continua a tenere banco nell’ambito scolastico e politico, in settimana è arrivata la proposta di legge che vieta l’uso degli Smartphone in classe durante le ore di lezione, sebbene sia solo una proposta di legge tanto è bastato per sollevare molte polemiche e critiche sia da parte dei docenti che di alcune figure politiche come il Ministro dell’Istruzione Bussetti.
Smartphone in classe, Bussetti “Giusto eliminarli dalle classi, ma importanti per la didattica”
La proposta di legge, nel caso divenisse legge, andrebbe a colpire indistintamente studenti e docenti, che prima dell’inizio delle lezioni dovrebbero depositare i loro cellulari per poi riprenderli al termine delle lezioni.
Sulla questione è intervenuto il Ministro dell’Istruzione Bussetti il quale ha espresso il suo pensiero sull’uso dei cellulari in classe, il Ministro ha affermato che eliminare i cellulari dalle classi è giusto, ma non va dimenticato che gli smartphone possono essere strumenti utili per la didattica, in particolare quella innovativa, completamente contrario invece, per utilizzare i cellulari in classe per altri fini che non siano quelli didattici.
Il Ministro ha fatto notare come i tempi cambino velocemente ed oggi abbiamo di fronte ragazzi nuovi, che nascono digitali, per loro l’uso di questi dispositivi è una cosa normalissima, ma è necessario comprendere che esistono utilizzi sbagliati, come il cyberbullismo.
Con la legge andiamo avanti – ha poi aggiunto ricordando le due proposte presentate in Parlamento sull’educazione civica, che riguardano anche i telefonini – Poi all’interno della stessa legge prevedremo un regolamento che permetta alle scuole di utilizzare gli strumenti per una didattica innovativa. Siamo di fronte all’autonomia scolastica su questo tema. Si sta rinnovando la didattica, che prevede anche l’uso di questi strumenti