Il 28 Febbraio è scaduto il termine per le domande di pensionamento attraverso la Quota 100 nella scuola pubblica Italiana, il sindacato FLC CGIL lancia l’allarme sulla situazione che si presenterà a settembre 2019 quando inizierà un nuovo anno scolastico, il sindacato mette in evidenza che i posti liberi saranno circa 147 mila e per tanto urgono misure straordinarie per evitare problemi e disagi all’inizio del nuovo anno scolastico.
CGIL Scuola: a Settembre 147mila posti liberi, servono misure straordinarie
Il 28 Febbraio è scaduto il termine per andare in pensione attraverso la Quota 100 nel settore scuola, stando ai dati le domande pervenute finora sono circa 17mila tra docenti e personale ATA, a questi numeri vanno aggiunti 21 mila posti che si libereranno a settembre prossimo per l’ordinario turn over e ed altri 109mila posti liberi che ad oggi sono occupati da supplenti, quindi da docenti con contratto di lavoro precario.
Numeri che ci allarmano e che fanno da controcanto alle rassicuranti dichiarazioni rese ieri dal Ministro Bussetti che, a proposito delle domande di Quota 100, afferma che: “La regolarità dell’avvio del prossimo anno scolastico sarà garantita grazie ad una serie di interventi, anche legislativi, che ho fortemente voluto in questi primi nove mesi del mio mandato”.
Il Ministro fa riferimento ai concorsi in fase di espletamento a quelli da bandire, alle Graduatorie ad Esaurimento e di Merito del concorso 2016 e al concorso per Direttore (DSGA), ma tace sul fatto che le graduatorie dei prossimi concorsi saranno pronte solo a settembre 2020, mentre quelle ad esaurimento e di merito del concorso 2016 non saranno sufficienti a coprire tutti i posti liberi.
E’ già accaduto nell’anno scolastico 2018/2019 che circa il 60% dei posti autorizzati siano rimasti scoperti per mancanza di canditati.
Ciò vuole dire che i 147mila posti liberi a settembre 2019 si potranno coprire solo con una fase transitoria e straordinaria. Basta la volontà politica che valorizzi le professionalità già esistenti nella scuola (docenti abilitati e supplenti con 3 annualità di servizio) e un piano straordinario per gli ATA. Si tratta di un’operazione necessaria, di buon senso, l’unica capace di farci uscire da questa emergenza.
Si rafforzano sempre di più le ragioni della giornata unitaria di mobilitazione programmata per il prossimo 12 marzo insieme a Cisl e Uil. La Scuola ha bisogno di risposte adeguate per le famiglie che chiedono continuità dell’insegnamento e del servizio.