In arrivo un nuovo sciopero della scuola per il 12 marzo 2019, lo sciopero generale è stato proclamato dalle sigle sindacali FLCGIL, Cisl e UIL, lo sciopero è stato indetto soprattutto per la questione dei precari all’interno della scuola e per chiedere chiarimenti sulla situazione dei pensionamenti della scuola, che stando ai numeri sono davvero elevati, i sindacati chiedono di attuare delle politiche di assunzione per colmare questi vuoti.
Scuola: CGIL, Cisl e UIL proclamano lo sciopero, in piazza il 12 marzo
I sindacati lanciano l’allarme nel mondo della scuola, da qualche giorno sono scaduti i termini per presentare le domande di pensionamento attraverso la quata 100, le domande pervenute finora sono circa 17mila tra docenti e ATA, a queste vanno aggiunti i 21mila posti che si libereranno a settembre 2019 grazie al turn over ordinario e i circa 109mila posti liberi che al momento sono coperti da supplenti quindi docenti con contratto non stabile.
In questi giorni il Ministero Bussetti è proprio intervenuto sulla questione affermando che l’avvio del prossimo anno scolastico dovrebbe avvenire senza particolari problemi o disagi, i sindacati non sono però dello stesso avviso e a loro supporto citano proprio i dati derivanti dalla Quota 100, Turnover ordinario e contratti a termine.
Il Ministro fa riferimento ai concorsi in fase di espletamento a quelli da bandire, alle Graduatorie ad Esaurimento e di Merito del concorso 2016 e al concorso per Direttore (DSGA), ma tace sul fatto che le graduatorie dei prossimi concorsi saranno pronte solo a settembre 2020, mentre quelle ad esaurimento e di merito del concorso 2016 non saranno sufficienti a coprire tutti i posti liberi.
E’ già accaduto nell’anno scolastico 2018/2019 che circa il 60% dei posti autorizzati siano rimasti scoperti per mancanza di canditati.
Ciò vuole dire che i 147mila posti liberi a settembre 2019 si potranno coprire solo con una fase transitoria e straordinaria.
“Valorizzare e non disperdere l’esperienza pluriennale dei docenti che hanno maturato almeno tre anni di servizio nelle scuole statali (non pubbliche) attraverso una fase transitoria concorsuale non selettiva ma rapida; solo così – dichiara D’Aprile della UIL – possiamo assicurare la continuità didattica agli alunni i quali, diversamente, anche quest’anno assisteranno al ‘balletto’ dei docenti da una scuola all’altra a danno di un’offerta formativa che risulterebbe frammentaria e discontinua