Le Assunzioni nella Scuola, ovvero i posti che si libereranno, secondo il rapporto pubblicato dal Sindacato FLC CGIL tra il 2019 e il 2020 si libereranno circa 240 mila posti, il reporto pubblicato dal sindacato evidenzia che 120 mila dipendenti, il triplo del personale che generalmente va in pensione, potrebbe essere interessato dal pensionamento attraverso quota 100 mentre circa 32.000 potrebbero essere i posti per docente in organico di diritto liberi mentre 56.564 i posti in organico di fatto, 35 mila i posti liberi Ata.
Assunzioni Scuola: Flc Cgil dal prossimo anno disponibili oltre 240.000 posti
Secondo Manuela Pascarella del Centro nazionale Flc Cgil l’avvio di questo anno scolastico è stato penalizzato dall’assenza di politiche efficaci in materia di reclutamento di personale, infatti più di 80 mila cattedre libere non assegnate ai ruoli e le scuole che hanno dovuto sopperire a questa mancanza con un sovraccarico di lavoro amministrativo legato alle nomine dalle graduatorie d’istituto.
Problematiche hanno investito anche il personale Ata nelle scuole, con oltre 13 mila posti non coperti dal personale di ruolo e organici al di sotto delle reali necessità delle scuola vivono una condizione di disagio quotidiano
A questo scenario fa oggi da corollario il possibile impatto di quota 100 e quindi il notevole aumento di posti che si renderebbero disponibili per nuove assunzioni che, nei calcoli della Cgil, potrebbero essere 120 mila.
Di qui la richiesta della Cgil di un “piano straordinario” di immissione in ruolo destinato a docenti, Ata ed educatori per la copertura immediata dei posti e una pianificazione strategica delle immissioni in ruolo per il personale della scuola sulla base dei fabbisogni regionali con un sistema anche annuale di reclutamento per concorso.
Tra le proposte del sindacato, anche la “staffetta generazionale”: l’Italia è il paese Ocse con l’età media del personale più alta e questo significa che le stabilizzazioni arrivano tardi e si fa fatica ad acquisire requisiti pensionistici. In prospettiva – suggerisce la Cgil – è possibile ripensare gli organici anche attraverso nuovi istituti come la pensione part time: ciò garantisce una graduale uscita dalla scuola, evita la dispersione del patrimonio professionale, permette a chi in servizio di continuare a portare la propria esperienza con minori incarichi e di avere un maggior numero di posti per reclutare docenti ed educatori