Novità in vista per il Riscatto della Laurea Agevolato, in questi giorni le Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno dato l’ok agli emendamenti al decretone reguardanti reddito e pensioni, una delle principali novità riguarda sicuramente il Riscatto della Laurea Agevolato per il quale è stato eliminato il limite d’età vigente fino ad oggi fissato a 45 anni.
Novità Riscatto Laurea agevolato, potranno beneficiarne anche gli Over 45
Con l’approvazione all’emendamento presentato dalla Lega viene di fatto abolito il limite di 45 anni per il riscatto della laurea ai fini pensionistici, per tanto anche chi ha più di 45 anni potrà beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa, l’unico paletto rimasto è quello riguardante la data di inzio lavoro e versamento dei contributi che dovra essere non prima del primo gennaio 1996.
Sulla questione del paletto relativo all’età si era paventata l’idea dell’incostituzionalità, il limite dei 45 anni di età avrebbe rischiato di violare il principio della Costituzione che ci vede tutti uguali davanti alla legge, infatti gli under 45 avrebbero potuto benficiare di agevolazioni precluse agli over 45, per questo si è pensato di rimuovere questo limite ma di mantere quello relativo all’anno in cui si è cominciato a lavorare e quindi possedere anche il versamento dei contributi.
Questa soluzione non è incostituzionale poichè in quell’anno partì la riforma Dini delle pensioni, i cittadini che hanno iniziato a lavorare dopo beneficerà di una pensione interamente contributiva, cioè calcolata in base ai contributi versati nel corso della vita lavorativa e non anche in base agli ultimi stipendi.
Il rischio incostituzionalità sarebbe aggirato perché la strada vantaggiosa del riscatto low cost sarebbe percorribile solo da chi deve, non per scelta ma per forza, imboccare anche la strada svantaggiosa della pensione contributiva.
Ovviamente il riscatto agevolato della laurea non è aperto a tutti, restano esclusi dalle agevolazioni tutti i professionisti (come avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri, medici, giornalisti) che hanno una cassa previdenziale privata. La norma del decretone non si applica a loro. Dovrebbero essere le singole casse a decidere di percorrere questa strada. Ma con le alte pensioni che pagano e i pochi contributi che incassano, non sembra proprio aria.