Da qualche giorno sono state pubblicate le date dei test e dei posti disponibili per le lauree ad accesso programmato alla facoltà di medicina, nei giorni successivi la pubblicazione da diverse parti si sono sollevate polemiche circa la riduzione dei posti disponibili, subito il Miur ha pubblicato una precisazione proprio in merito a queste polemiche che additano il Ministero di aver ridotto i posti disponibili.
Attraverso la nota il Miur prova a smontare le critiche sul calo dei posti per Medicina: per l’anno accademico 2017/2018 – con il test fissato al 5 marzo – gli aspiranti medici si contenderanno 9.100 posti (contro i 9224 dell’anno passato e i 9513 del 2015). Un numero che il ministero ha già rivisto al rialzo rispetto all’indicazione delle Regioni (8700 posti). Il ministero fa dunque sapere che per la determinazione dei posti disponibili per i corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2017/2018 sono stati tenuti conto i fabbisogni del SSN Servizio sanitario nazionale e di quello espresso dal ministero della Difesa per le esigenze organiche delle Forze Armate.
Nel comunicato pubblicato dal MIUR viene anche messo in evidenza che la decisione dei posti disponibili è avvenuta anche in considerazione della comunicazione della Difesa del 23 maggio circa il fabbisogno di medici chirurghi per le Forze Armate e dopo l’accordo siglato il 25 maggio in Conferenza Stato-Regioni.
«L’intesa fra Stato e Regioni tiene conto – ricorda ancora il Miur – per la determinazione dei posti di Medicina e delle professioni sanitarie, così come di Veterinaria e Odontoiatria, delle stime relative alla domanda futura di professionisti da parte del Sistema sanitario regionale e nazionale, della capacità di assorbimento da parte del mercato di queste figure professionali, dei cambiamenti demografici della popolazione, dei cambiamenti nella modalità di erogazione dei servizi sanitari». In particolare, per Medicina e Chirurgia i posti previsti dall’accordo in Conferenza Stato-Regioni a maggio – segnala il ministero – erano 8.700, incrementati poi a 9.100 con il decreto appena pubblicato , tenendo conto della capacità formativa e della disponibilità di posti espressa dalle Università.