Arrivano i numeri ufficiali per le Immissioni in ruolo dell’Anno scolastico 2019/2020 e per le GAE (Graduatorie ad Esaurimento), i dettagli arrivano direttamente dal Ministro dell’Istruzione Bussetti, in una intervista di oggi al quotidiano La Verità.
GAE e Immissioni in ruolo 2019, Bussetti: saranno più di 58.000, ok dal MEF
Nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano il Ministro dell’Istruzione fa sapere che il MEF (Ministero Economia e Finanze) ha autorizzato le immissioni in ruolo 2019/2020, il Ministro si riferisce alla richiesta avanzata dal suo Ministero per l’assunzione di 58.627 docenti, di cui 14.552 per il sostegno.
Il Ministro ha anche fornito delle indicazioni sulle nomine che inizieranno già a partire dal mese di Luglio per poi proseguire nelle prime settimane di agosto.
Secondo il Ministero per il mese di settembre tutti i docenti dovrebbero essere già in classe evitando in questo modo problemi durante l’avvio del nuovo anno scolastico.
Per quanto riguarda la pubblicazione della GAE si sono ancora dei problemi da risolvere, gli Uffici Scolastici stanno pubblicando le graduatorie ad esaurimento (ancora provvisorie); esaminati i reclami gli elenchi saranno ripubblicati in forma definitiva.
Venerdì 12 luglio i sindacati saranno nuovamente ricevuti al Ministero per gli ultimi ritocchi alle istruzioni operative (allegato A), che costituiranno il testo base al quale dovranno attenersi gli Uffici Scolastici.
Numerose le problematiche ancora da definire Assunzioni docenti: sede provvisoria, cambio provincia FIT, vincolo 5 anni. Risposte il 12 luglio
Pochi insegnanti nelle graduatorie: alcuni posti potrebbero rimanere vacanti
Il rischio c’è: domanda e offerta potrebbero non coincidere, come accaduto lo scorso anno. A fronte di graduatorie piene in alcuni territori, i posti potrebbero essere autorizzati in province e classi di concorso senza aspiranti.
Il Ministro Bussetti spera nelle GaE. La riapertura ha infatti permesso agli aspiranti ancora inseriti di cambiare provincia e quindi potenzialmente di inserirsi in province con elenchi vuoti in modo da sperare nell’immissione in ruolo in tempi più rapidi