Il Ministero dell’Istruzione ha approvato in accordo con i sindacati della scuola il decreto salva precari, un bando di concorso volto a stabilizzare 24.000 docenti che ad oggi hanno un contratto di lavoro precario, come detto l’accordo era stato firmato con tutte le sigle sindacali che avevano accolto positivamente l’intesa raggiunta, ma a distanza di tempo emergono alcuni dettagli su chi rientra nel decreto che fanno storcere il naso a molti.
In pratica il decreto salva precari taglia fuori i docenti delle scuole medie e superiori che insegnano da settembre con supplenza fino al 30 giugno, infatti per questi docenti il 3 anno da precari non è sufficiente per poter accedere al concorso straordinario che richiede almeno tre annualità di servizio maturate negli ultimi otto anni.
I sindacati hanno calcolato che resteranno fuori dal bando almeno 2.500 docenti solo nella provincia di salerno, nel resto d’italia ancora non si conoscono i numeri esatti, secondo quanto prevede l’articolo 1 del decreto pubblicato in gazzetta ufficiale, la partecipazione alla procedura straordinaria di reclutamento e’ riservata ai docenti che «tra l’anno scolastico 2011/2012 e l’anno scolastico 2018/2019, hanno svolto, su posto comune o di sostegno, almeno tre annualita’ di servizio, anche non consecutive».
«A marzo i professori esclusi matureranno il terzo anno richiesto dal requisito di accesso – sbotta Pasquale Vespa, presidente associazione nazionale Docenti per i diritti dei lavoratori nonché sindacalista Uil – chiediamo che le forze politiche si impegnino per porre rimedio a questo grave errore che espone il decreto a ondate di ricorsi. Inoltre chiediamo che si abbassi la soglia della idoneità alla prova da 7 a 6 decimi a fronte di recenti sentenze del Consiglio di Stato».