Non tutti sanno che il Reddito di cittadinanza è una misura che non dura per sempre ma ha una scadenza, il Reddito infatti può essere percepito per un massimo di 18 mesi e coloro che hanno ottenuto il sussidio mensile nel primo mese a settembre sarà sospeso, ma in alcuni casi è possibile presentare nuovamente la domanda per ottenere nuovamente il sussidio ma con delle eccezzioni e limitazioni, nell’articolo vediamo tutti i dettagli.
Come abbiamo evidenziato il reddito di cittadinanza non è a vita, molte persone non sanno che questo sussidio che ogni mese accredita una somma di denaro sulla carta rdc ha una scadenza, dalla data della prima ricarica il reddito ha una durata massima di 18 mesi al termine dei quali viene autormaticamente sospeso.
A settembre 2020 inizieranno le prime sospensioni per coloro che hanno presentato la domanda a marzo 2019, mentre coloro che hanno ricevuto il reddito da aprile 2019 verrà sospeso a ottobre 2020 e cosi via, basta aggiungere 18 mesi partendo dal primo mese che si è ricevuto l’accredito del primo reddito sulla propria carta.
Non tutti sanno che è possibile ripresentare la domanda per ottenere nuovamente il reddito di cittadinanza, infatti la normativa afferma che dopo 18 mesi decade automaticamente ma successivamente è possibile presentare un nuova domanda a patto che chi presenta l’istanza abbia sempre tutti i requisiti previsti dalla normativa, la domanda può essere ripresentata dopo 1 mese dalla sospensione del reddito.
Va ricordiamo che nel caso venga accolta nuovamente la domanda ci saranno delle sostanziali modifiche, infatti nel caso la domanda venisse accolta, vediamo di seguito quali sono:
- cade il principio per cui il reddito di cittadinanza si perde al rifiuto della terza offerta di lavoro congrua: in tal caso, infatti, questo decade già con il rifiuto della prima offerta di lavoro.
- si considerano congrue le offerte di lavoro indipendentemente dal territorio.