Per i possessori della Carta RDC Reddito di Cittadinanza le regole sull’utilizzo della stessa diventano sempre più stringenti, tra le recenti novità arriva anche il sequestro preventivo della Carta per tutti coloro che non rispettano le regole di spesa o che fanno i furbetti omettendo delle informazioni in fase di richiesta del reddito ma anche successive alla richiesta.
Il sequestro della carta è una delle novità che più spevanta i possessori della Carta Reddito di Cittadinanza rilasciata da Poste Italiane, a stabilire il sequestro è una sentenza della Cassazione (n. 5290) del 10 febbraio 2020 la quale punisce tutti coloro che fanno i furbi ancor prima dell’eventuale termine del procedimento penale.
Già quando venne presentata la Carta Luigi Di Maio affermo che i controlli ci sarebbero stati come anche le pene per coloro che non avrebbero rispettato la normativa, ed effettivamente negli ultimi mesi la cronaca a raccontato moltissimi episodi di persone che sono state beccate con un uso improprio della carta ma anche persone che non avevano proprio diritto al reddito di cittadinanza, i quali nonostante risultassero nulla tenenti erano in possesso di case, auto di lusso e tanto altro.
Tornando al sequestro della Carta del reddito di cittadinanza come abbiamo visto lo prevede una sentenza di questi giorni la quale ha stabilito il sequestro della carta ed ovviamente il blocco degli accrediti mensili sulla stessa e questo ancora prima del procedimento penale stesso.
Ma il sequesto della carta quando può essere messo in pratica? Vediamo di seguito quali sono i casi previsti:
- persone che percepiscono il reddito di cittadinanza e che lavorano in nero
- persone che utilizzano la carta per acquistare e pagare beni e servizi non previsti dalla normativa
- persone che commettono atti illeciti pur usufruendo della prestazione
- persone che hanno omesso o hanno dimenticato di aggiornare le informazioni sulla situazione di reddito e patrimonio
La Cassazione ha così sentenziato in merito che
“il sequestro preventivo della carta reddito di cittadinanza, nel caso di false indicazioni od omissioni di informazioni dovute, anche parziali, da parte del richiedente, può essere disposto anche indipendentemente dall’accertamento dell’effettiva sussistenza delle condizioni per l’ammissione al beneficio”.
La Corte infatti ha precisato che “non può essere lasciata al cittadino beneficiario la scelta su cosa comunicare e cosa omettere”.
Il beneficiario del reddito di cittadinanza in questione è stato scoperto a seguito di appostamenti dei carabinieri. Il sequestro della carta del reddito di cittadinanza è così lecito anche se non si superano i limiti di reddito per ottenere il reddito di cittadinanza, ma basta l’omissione della comunicazione stessa.