Oggi si riunisce il consiglio dei ministri per mettere in campo una serie di misure in favore dell’economia e delle famiglie italiane in grossa difficoltà dopo la chiusura delle scuole fino al 15 marzo 2020, tra le misure al vaglio c’è la possibilità di prevedere sostegni economici per le famiglie in particolare per le spese sostenute per le baby sitter, che in questo momento rappresentano l’unica ancora di salvezza per quelle famiglie con figli dove i genitori sono lavoratori.
La proposta avanzata ieri e ribadita oggi anche dalla ministra per la Famiglia, Elena Bonetti è proprio quella di prevedere dei voucher da utilizzare per le spese dovute alle babysitter, ma c’è anche la possibilità di mettere nuovamente in campo i sussidi previsti per le famiglie proprio per le spese delle babysitter, sussidi cessati dopo che la legge di Bilancio 2019 non l’aveva rifinanziata, la norma che consentiva alle neomamme di «scambiare» il congedo parentale (6 mesi facoltativi pagati al 30% dello stipendio) con un bonus fino a 600 euro mensili per 6 mesi (3.600 euro totali) da usare per baby sitter e asili nido.
Il Bonus baby sitter fu introdotto in maniera sperimentale nel 2013 dall’allora ministro Elsa Fornero, un sussidio che consentiva alla mamme di rientrare al lavoro dopo la nascita del figlio, l’erogazione del bonus prescindeva dalla situazione lavorativa dei genitori e del loro reddito, a differenza dunque del bonus nido da 3 mila euro a figlio, che richiede invece l’iscrizione obbligatoria del bambino a un asilo pubblico o privato.
A distanza di tempo ora il Ministro Bonetti evidenzia che debba subito essere ripristinato, inoltre l’Italia ha chiesto all’Euro fondi che serviranno proprio per sostenere le famiglie italiane in questo periodo di emergenza corona virus.