Novità dal governo per il settore Welfare e per la Famiglia, l’assegno unico per i figli sta per diventare una realtà, la proposta di legge è infatti approdata alla camera ed è stato approvato all’unanimità, ora il prossimo step sarà quello dell’approvazione da parte del senato, successivamente il provvedimento diventerà operativo (ovviamente dopo la pubblicazione in Gazzetta ma si tratta di una formalità), ma in cosa consiste queste assegno unico per i figli e come funzionerà questa novità?
Il provvedimento di legge in favore delle famiglie con reddito basso prevede il conferimento di un assegno unico dal valore di 200 o 250 euro al mese (sull’importo non c’è ancora ufficialità ma le cifre saranno queste) per ogni figlio che nasce all’interno della famiglia, il confermimento dell’assegno unico sarà corrisposto dalla nascita del figlio e fino all’età di 21 anni.
L’obiettivo di questa norma è quello “riordinare, semplificare e potenziare” le misure già esistenti a sostegno dei figli a carico delle famiglie italiane, in particolare eliminare le molte detrazioni attualmente esistenti ed evitare che alcune famiglie possano rimetterci con la nuova misura.
L’assegno unico e universale è un aiuto soprattutto alle famiglie numerose visto che dal terzo figlio è prevista una maggiorazione dell’importo. Così come sarà superiore la cifra per le famiglie che hanno figli disabili, quantificata tra il 30% ed il 50% in più dell’importo base.
La modulazione della somma sarà stabilita sulla base della condizione economica del nucleo familiare (Isee) e tenendo conto dell’età dei figli a carico.
L’erogazione dell’assegno decorre dal settimo mese di gravidanza, mentre per i maggiorenni a carico sarà dato “a determinate condizioni” e fino al compimento del ventunesimo anno di età, con possibilità di corresponsione dell’importo direttamente al figlio.
L’obiettivo, come più volte annunciato dalla ministra alle Pari Opportunità e alla Famiglia Elena Bonetti, è di cominciare ad erogare la somma mensile a tutte le famiglie dal prossimo anno. Una cifra “chiara e definita” per ogni figlio, secondo Bonetti, che aiuterà a “calibrare la progettualità di vita delle famiglie” e sancisce che “ogni bambino è un valore per tutta la comunità”.