Ormai da anni moltissime persone hanno a cuore le tematiche ambientali, oggi più di ieri si fa attenzione a leggere attentamente l’etichetta di qualsiasi prodotto sia alimentare che cosmetico. La lettura dell’etichetta serve non solo per ovviare all’utilizzo di prodotti che contengono sostanze chimiche, sostanze state su animali ma anche per utilizzare solo prodotti che vengono creati in fabbriche a zero emissioni per preservare l’ambiente.
Oggi le problematiche ambientali e le problematiche relative a tali danni che vanno ad incidere sulla salute degli animali e degli esseri umani, è presa a cuore da moltissime persone che portano avanti uno stile di vita green nel pieno rispetto dell’ambiente. I precursori di tale stile di vita sono coloro che seguono uno stile di vita con dita vegana e vegetariana, ma quale terreno fertile migliore delle menti dei bambini per coltivare uno stile di vita green e proiettato ad uno stile di vita a zero emissioni?
Si è pensato che i bambini che saranno il futuro di questa società, purtroppo solo concentrata a massimizzare i profitti delle aziende senza tener conto dell’ambiente, saranno l’unica salvezza per il nostro pianeta che è in continua lotta con l’inquinamento.
Partendo dalla formazione sin dalla scuola materna i nostri bambini potranno godere piano piano delle migliorie dal punto di vista ambientale e contribuire così e a salvare il nostro pianeta.
Ma come ideare un piano di istruzione dedicato alla salvaguardia ambientale?
Già da qualche anno è stato introdotte nelle scuole un piano di studi che dedica tempo anche a problematiche ambientali e inoltre è stato inserito un sistema di raccolta differenziata presso tutti gli istituti scolastici, avvalendosi dell’aiuto dei collaboratori scolastici e dei docenti.
La scuola ha un ruolo principale nell’educare e formare sin dalla scuola materna gli studenti e quale miglior posto della scuola per cominciare tale evoluzione partendo dalla gestione della raccolta dei rifiuti, in quanto proprio nelle scuole si producono giornalmente notevoli quantità di rifiuti, in particolari carta e cartone.
La gestione dei rifiuti in via generale è regolata dal Decreto Legislativo 152 del 3 aprile 2006 Testo unico della normativa ambientale e dal Decreto Legislativo 205/2010, che impongono una serie di procedure anche per l’eliminazione dei rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi.
Per tutte le scuole viene consigliato a tal proposito un percorso formativo ed educativo perché tutti i soggetti attivi nella scuola ne sono responsabili, studenti, docenti, ATA e dirigenti e ogni istituto scolastico deve dotarsi di un regolamento in materia, che si attiene alle variazioni che vanno da città a città.
I docenti avranno ruolo centrale, in quanto svolgono funzione educativa generica in materia e sensibilizzare gli studenti al rispetto delle norme sulla raccolta di rifiuti, ed eventualmente vigilare anche sul corretto utilizzo degli appositi cassonetti di selezione rifiuti.
Le modifiche di tale progetto slava ambiente, possono variare da città a città e può capitare che la scuola decida di individuare uno o più referenti responsabili in materia di raccolta differenziata, e particolare attenzione sarà prestata da parte degli assistenti amministrativi e tecnici quando smaltiscono rifiuti pericolosi utilizzati presso gli istituti scolastici (materiali come toner, strumentazioni elettroniche, metalli, materiali di laboratorio, residui organici ecc.)