Il reddito di cittadinanza è un sussidio mensile che lo stato eroga in favore delle famiglie con isee basso o molto basso, le somme mensili vengono accreditate sulla carta rdc che ogni famiglia possiede con la quale può effettuare acquisti, pagamenti ma anche effettuare un prelievo di soldi in contante presso gli sportelli ATM presenti fuori gli uffici postali, in questo articolo andremo a vedere quali sono i limiti di prelievo in contanti e come conoscere e calcolare questo importo.
Prelievo reddito di cittadinanza in contanti, ecco come sapere l’importo
Il reddito di cittadinanza consente di spendere i soldi accreditati sulla carta rdc secondo diverse modalità, vediamo di seguito quali sono:
- pagamento con la carta mediante l’uso del pos
- pagamento affitto casa o rata mutuo con bonifico in Posta
- prelievo in contanti presso gli Sportelli ATM
Per quanto riguarda il prelievo in contanti la normativa che regola l’utilizzo della carta rdc impone dei limiti di prelievo, infatti non è possibile prelevare l’intera somma in contanti e non è possibile prelevare in contanti sempre e comunque, infatti le somme accreditate mensilmente vanno spese nel corso del mese cui fa riferimento la ricarica della carta RDC.
Ad esempio non è possibile prelevare in contanti le somme caricate il 25 del mese ma è necessario attendere il 1 giorno del mese successivo alla ricarica ricevuta.
Per quanto concerne il limite di prelievo in contanti varia in base alla singola sintuazione familiare e da componenti del nucleo familiare, per questo motivo non esiste un importo massimo di prelievo che sia uguale per tutti.
Esiste una soglia minima – pari a 100 euro – ma questa aumenta per le famiglie numerose e va calcolata tenendo conto del parametro di scala di equivalenza.
Tornando al calcolo per conoscere quanto la propria carta consenta di prelevare in contanti ricordiamo che l’articolo 5 – comma 7 – del decreto 4/2019 afferma che la Carta RdC permette di effettuare prelievi in contante entro un limite non superiore ad euro 100,00€. Questo limite, però, non è valido per tutti visto che va moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza relativo al proprio nucleo familiare.
Quando si parla del parametro di scala di equivalenza si fa riferimento al valore che viene attribuito ad ogni nucleo familiare e da cui dipende anche il calcolo dell’importo erogato mensilmente.
Nel dettaglio, si parte sempre da un valore pari a 1, assegnato al richiedente del Rdc. A questo, poi va aggiunto:
- 0,40 per ogni altro componente maggiorenne;
- 0,20 per ogni componente minorenne.
Da questo calcolo, tuttavia, non può risultare un valore superiore a 2,1, mentre nel caso dei nuclei familiari con disabili a carico questa soglia può aumentare fino a un massimo di 2,2.
Per calcolare il limite di prelievo basterà moltiplicare 100 euro per il relativo parametro di equivalenza.
Ne risulta, dunque, che in base alla composizione del nucleo familiare c’è un minimo d’importo prelevabile di 100 euro al mese e al massimo si può arrivare – nelle famiglie più numerose – a 210 euro (220 qualora ci fossero dei componenti disabili).
Numero maggiorenni nucleo familiare | Numero minorenni nucleo familiare | Limite prelievo RdC |
---|---|---|
Uno | — | 100 euro |
Due | — | 140 euro |
Due | Uno | 160 euro |
Uno | Uno | 120 euro |
Due | Due | 180 euro |
Due | Tre | 200 euro |
Tre | Uno | 200 euro |
Tre | Due | 210 euro |