Novità in arrivo sul fronte degli stipendi dei docenti e del rinnovo contrattuale, insieme all’aumento in busta paga di 85 euro lordi mensili sembra che nel corso del 2018 per i dipendenti della Pubblica Amministrazione ci passno essere degli arretrati maturati negli ultimi due anni, si tratta ovviamente di somme che verranno accreditate in busta paga una tantum e che riguarderanno il triennio 2016-2018.
Su questo aspetto si è espresso anche il DEF, cioè il documento di economia e finanza che ha evidenziato come i rinnovi contrattuali comprendano anche la quota degli arretrati, su questi aumenti elargiti una tantum ci sono le cifre, per l’anno 2016 e quello attuale (2017) si parla di un aumento compreso tra i 450-460 euro medi lordi, derivanti da 1,2 miliardi stanziati con le ultime due manovre di Bilancio: quindi, netti saranno non più di 300 euro, sempre medi.
Non parliamo di cifre esorbitanti ma di questi tempi sono aumenti che fanno sempre comodo.
Per quanto concerne il Bonus Renzi da 80 che alcune categorie di lavoratori rischiavano di perdere, c’erano state delle rassicurazione in tal senso, si erano trovate le risorse per innalzare le soglie di reddito che avrebbero permesso di beneficiare sia dell’aumento di 85 euro della Legge di Bilancio 2018 ed allo stesso tempo non perdere quello Renzi, abbiamo parlato al passato perchè pare che nelle ultime ore su questo argomento il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, replica via Twitter a un articolo del 4 novembre del quotidiano ‘Libero’, secondo cui l’aumento contrattuale di 85 euro e il bonus Renzi “rischiano di entrare in collisione” nonostante “il rialzo delle soglie di reddito” e chi ha un “reddito tra i 25.105 e i 26.105 euro lordi prenderà meno di prima”.
Ecco le parole della ministra: “Con gli 85 euro medi di aumento in rinnovo contratto #PA nessun lavoratore perderà bonus 80 euro. Si vedrà in busta paga. #nofakenews”.