Finalmente dopo anni di lotte anche legali i docenti precari (supplenti) potranno anche loro beneficiare del Bonus Carta del Docente da 500 euro dedicato solo ai docenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, un tema questo, sul quale l’Italia è stata richiamata più e più volte dalle istituzioni europee che vieta qualsiasi forma di disparità di trattamento e discriminazione nei confronti dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato.
Bonus Carta Docenti 500 euro Docenti Precari, in arrivo i pagamenti
La svolta su questa vicenda è arrivata in seguito recente sentenza della Corte di Giustizia europea che – su richiesta del Tribunale di Vercelli – si è espressa in favore degli insegnanti supplenti che da anni chiedono a gran voce che venga riconosciuto il medesimo trattamento dei colleghi che invece non sono precari.
Da quando è stato introdotto il Bonus Docenti con la riforma della Buona Scuola, la normativa ha previsto l’esclusione dal Bonus per i docenti supplenti, probabilmente per una questione puramente di costi, visto che i docenti precari in italia ogni anno sono diverse decine di migliaia e per lo stato avrebbe rappresentato un costo che a quel tempo evidentemente non si poteva farne carico.
Nel corso di questi anni sono state molte le cause avvitate dai docenti precari per poter ottenere il Bonus, in molti casi con l’aiuto anche dei sindacati di categoria, che da sempre si sono detti in favore dell’ampliamento dei beneficiari includendo anche i docenti precari.
Come abbiamo evidenziato la svolta è arrivata con l’ultima sentenza della corte europea la quale ha stabilito che i criteri di assegnazione della Carta del Docente sono del tutto discriminanti, in quanto la loro esclusione non è motivata dalle mansioni effettivamente svolte tra le due categorie.
La sentenze evidenzia inoltre che i docenti precari hanno gli stessi diritti formativi dei loro colleghi assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, per tanto non può essere precluso l’accesso al bonus carta del docenti solo per una questione contrattuale.
La sentenza oltre a stabilire quanto evidenziato ha anche messo alle strette il Governo Italiano che di fatto è dovuto intervenire con la pubblicazione del decreto legge 69 del 13 giugno 2023, “recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”, all’interno del DL però non vengono inclusi tutti i docenti precari.
Infatti a percepire il Bonus da 500 euro saranno i docenti precari che hanno un contratto in scadenza al 31 agosto 2023, quindi con contratto annuale su posto vacante e disponibile, a fornire i numeri dei docenti interessati dal provvedimento è lo stesso Ministero che pubblica i dati:
- 67.497 docenti annuali a tempo determinato
- 16.470 docenti di religione.
- totale di 83.967 insegnanti
E’ sempre il Ministero che fornisce anche i fondi necessari per poter pagare il Bonus a 83.967 docenti, che ammontano a circa 42 milioni di euro.
Il provvedimento pubblicato dal Ministero è una procedura del tutto temporanea che si limita solo all’anno scolastico in corso, presto è prevista la pubblicazione di un decreto ad hoc per rendere strutturale e definitivo il regolamento del Bonus che comprenderà tutti i docenti senza distinzione di contratto.
Per il momento siamo ancora lontani dal poter dire quando effettivamente i supplenti interessati potranno accedere all’apposita piattaforma de La Carta del Docente per utilizzare il plafond di 500 euro a loro disposizione, da utilizzare – ricordiamo – per beni e servizi che rientrano nel seguente elenco:
- libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
- hardware e software;
- iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione;
- iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
- titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
- titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).
Come prima cosa, infatti, bisognerà attendere la conversione in legge del decreto legge n. 69/2023, nonché la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Poi spetterà al ministero dell’Istruzione svelare modalità e scadenze per il riconoscimento del bonus, nonché per il suo utilizzo.