La mobilità nel settore della scuola è un tema davvero molto sentito, ancora oggi sono tantissimi i docenti che sono costretti a lavorare lontano dalla propria famiglia a centinaia di kilomentri distanti, e ciononostante negli ultime settimane sembra che sulla mobilità non ci siano notizie di rilevante importanza, ma così non è, vediamo quindi quali sono le ultime notizia sulla mobilitù scuola 2018/2019.
Sul tema della mobilità i sindacati sono stati convocati al Ministero (Miur) Martedi 28 Novembre 2017, secondo le informazioni trapelate pare che il Ministero voglia proporre una una proroga annuale del CCNI sulla mobilità 2017/2018 firmato il giorno 11 aprile 2017 dalle sigle sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals.
La proroga di 1 anno verrebbe proposta in attesa del rinnovo del CCNL della scuola che dovrebbe sancire la triennalità della contrattazione sulla mobilità (cosi come triennali diventano i Ccnl) cosa che la ministra ha da tempo dichiarato di voler fare, per triennalità s’intende che le regole saranno definite con cadenza triennale, in questo caso i trasferimenti non centrano nulla.
Poiché il CCNI della mobilità 2017/2018 potrebbe essere prorogato anche per l’anno 2018/2019, ricordiamo le sue principali regole:
- quando si parla di mobilità ricordiamo che si svolge per scuole e/o per ambiti territoriali;
- sia per la mobilità proviciale che interprovinciale viene sempre utilizzato un solo modello di domanda;
- quando si effettua una domanda di mobilità possono essere richieste fino ad un massimo di 5 scuole per un complessivo di 15 preferenze;
- In caso di mobilità territoriale e di mobilità professionale saranno presentate distinte domande, ma bisogna sapere che la mobilità professionale prevale su quella territoriale nei soli passaggi di ruolo. Nei passaggi di cattedra si segue l’ordine di priorità indicato dal docente;
- Sistema delle precedenze e dell’esclusione dalle graduatorie di Istituto, ai sensi dell’art.13 del CCNI mobilità 11 aprile 2017 per cui il docente viene trattato con precedenza su tutte le preferenze di scuola indicate e su tutte le preferenze ai fini della titolarità su ambito;
- Anche per la chiamata diretta resterebbero validi gli accordi del 2017/2018.